Il vicario della
Comunità pastorale: “Proporremo comunque durante il mese di luglio qualche
uscita giornaliera, magari distinta per le diverse annate dei bambini e dei
ragazzi”
“Carissime
famiglie, vi raggiungo con questo scritto per condividere con voi alcuni
pensieri, con la speranza di riuscire a trovare una strada significativa da
percorrere insieme. n questi giorni sto
ricevendo molte domande (quando riapre l’oratorio? Come funzionerà il
catechismo l’anno prossimo? Cresima e prima Comunione? Cosa si farà
quest’estate?). Domande più che comprensibili ma che forse, accanto alla
risposta “pratica”, richiedono una riflessione a monte: che senso vogliamo dare
al nostro cammino di fede?”.
Inizia
così la “lettera aperta” che don Andrea Mombelli indirizza alle famiglie
mandellesi. Queste le sue riflessioni, a partire dalla catechesi: “Lo scorso
febbraio - scrive il vicario della comunità pastorale di Mandello - insieme a
tutto il resto il cammino di fede che avevamo pensato per i bambini e i ragazzi
si è fermato ma, nel contempo, ci ha offerto l’occasione di mettere a fuoco una
verità che tante volte ci diciamo ma che poi, talmente presi dalla vita,
lasciamo scappare: è nella famiglia, dove si vive la vita di tutti i giorni,
che si cresce nella fede… non al catechismo! Certo, qui si conoscono verità fondamentali
per noi cristiani, ma se poi non le ritrovo dove vivo il mio tempo, che senso
hanno? Così abbiamo cercato di reinventarci e abbiamo offerto nella proposta
settimanale della “preghiera in famiglia” l’occasione di guardare al Vangelo un
po’ più da vicino, direttamente tra le mura di casa nostra. Un modo certamente
più semplice di fare catechismo, ma non meno vero”.
“Guardando
al prossimo anno - aggiunge il sacerdote - ad oggi non mi è ancora possibile
dare indicazioni precise. Certa è però una cosa: usciamo dall’ansia di
recuperare il non-fatto e di dover star dentro i tempi tradizionali a cui siamo
abituati (non siamo a scuola). Ci prenderemo il tempo che serve (per permettere
ai bambini e ai ragazzi di mettere a fuoco il senso del cammino che insieme
stiamo facendo), ma avremo modo di parlarne più avanti. Nel mentre, come
genitori, voi continuare a fare la vostra preziosissima parte”.
Per
quanto riguarda le iniziative della stagione estiva alle porte don Andrea
scrive: “Come già anticipato a inizio mese, i campi estivi (mare e montagna) sono
tutti annullati: la normativa vigente richiede protocolli troppo stringenti per
poter vivere un’esperienza serena e significativa. Per quanto riguarda invece il Grest in queste
settimane mi sono confrontato diverse volte sia con il Comune sia con i preti
di altre parrocchie. La situazione, anche qui, è molto complessa e ogni
soluzione presenta criticità”.
“Inizialmente
- osserva sempre il vicario - si era pensato a una collaborazione con il Comune
e con la cooperativa che gestisce il centro estivo (come oratorio avremmo
gestito la fascia delle medie), ma abbiamo dovuto lasciare la presa per due
motivi: primo perché coinvolgere gli animatori minorenni dentro il progetto
risultava molto faticoso, secondo perché, com’era prevedibile, questo tipo di
collaborazione richiede che la proposta sia aconfessionale (e questo, per un
oratorio, non ha molto senso)”.
“La
seconda ipotesi - afferma ancora don Andrea - era quella di assumerci in toto
noi, come oratorio, l’iniziava per la fascia delle medie, ma questo significava
esporci a una responsabilità giuridica e penale non indifferente, senza contare
che l’osservanza dei protocolli richiesti avrebbe richiesto un’attenzione tale da
togliere a noi (e ai bambini e ai ragazzi) quella serenità tipica dell’oratorio
e del Grest. Abbiamo così optato per una terza opzione: proporre durante il
mese di luglio qualche uscita giornaliera, magari distinta per le diverse
annate dei bambini e dei ragazzi. Questo richiede l’osservanza di un protocollo
più agile, tale da poterci muovere in sicurezza ma anche con più serenità.
Cercheremo di coinvolgere sia gli animatori sia le catechiste, così da poter
riprendere quel filo di relazioni che abbiamo interrotto qualche mese fa”.
Infine
una considerazione: “Accanto a questa proposta “a spot” vogliamo però
riservarci anche un piano b: sperando che la situazione virus vada risolvendosi
e, di conseguenza, le norme dei protocolli richiesti vengano alleggerite,
l’ipotesi di un Grest a fine estate ci alletta parecchio. Incrociamo le dita! Nel
frattempo salutatemi tanto i vostri figli perché, al di là dei progetti e delle
attività che sono saltate, ciò che manca davvero è poterli incontrare”.
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