Mauri e
Marcelli: “Il sindaco avrebbe dovuto prevenire il “misfatto”, preoccupandosi di
mettere in sicurezza la “Riva bianca” a tutela della salute di tutti”
La spiaggia di "Riva bianca" a Lierna lo scorso lunedì 1° giugno. |
Dai consiglieri
comunali di “Vivere Lierna” Marco Mauri e Nunzio Marcelli riceviamo e
pubblichiamo:
I
consiglieri comunali di “Vivere Lierna” contestano il sindaco, Silvano
Stefanoni, in merito a quanto da lui affermato sulla stampa e si dissociano dalle
sue “battute” rilasciate lo scorso 3 giugno in una sua intervista.
Siamo
rimasti basiti dall’ira postuma dell’autorità locale del paese che vanta una spiaggia
tra le più belle e frequentate del nostro lago. Tutti sanno che da anni “Riva bianca”
(e non solo quella) tempo permettendo viene presa d’assalto nei fine settimana e
nei giorni festivi da fine maggio a fine settembre.
Quest’anno,
nelle prime festività di giugno e con tanto sole, dopo il “liberi tutti - il virus
è clinicamente morto” e tre lunghissimi mesi di isolamento e limitazioni personali,
con il portafogli alleggerito, molti nostri “vicini senza spiaggia”, forse più degli
altri anni, hanno scelto il nostro lago e appunto la nostra bella “Riva bianca”.
Il
sindaco, informato dai giornali che in “Riva bianca” 500 o più persone e
famiglie intere stazionano allegramente e festeggiano il piacevole momento non rispettando alla lettera il distanziamento e l’uso della
mascherina, così come prescritto, si arrabbia tanto.
Preso
atto del misfatto e con molta ira afferma: “Non ce l’aspettavamo, siamo stati colti
di sorpresa dai turisti. La “Riva bianca” non è un lido privato come la punta di
Grumo, è uno spazio pubblico e non posso contingentare gli accessi. La chiudo”.
Successivamente aggiunge: “Se chiudo la “Riva bianca”, è con il cuore in mano
che piange e per colpa di tanti sciocchi, ma questi sciocchi li voglio guardare
in faccia uno a uno e poi li aspetto davanti all’ospedale e li prendo a pedate”.
Il
sindaco, invece di arrabbiarsi a tempo scaduto, avrebbe dovuto prevenire il “misfatto”
preoccupandosi di mettere in sicurezza la “Riva bianca” a tutela della salute
di tutti, dei liernesi e degli ospiti del sistema turistico locale, gestendo al meglio
quello che era largamente prevedibile.
Considerato
il fatto che la questione coinvolge tutti i comuni del nostro lago, oltre alle
parole sagge del prefetto avrebbe dovuto perseguire le finalità prospettate dal
presidente Lusardi dell’Autorità di bacino del Lario. Chiudere la spiaggia di “Riva
bianca” a seguito di una “tardiva arrabbiatura”, con carta e “filo spinato”
posto innanzi i quattro accessi alla Riva, così come ai tre accessi di Punta di
Grumo, che per circa 70 metri quadrati è gestita da un privato ma che per i
restanti 2.000 metri è ancora una spiaggia “pubblica” come “Riva bianca” non va
bene.
“Chiudo
tutto”, con o senza il cuore in mano per non affrontare la complessità della
questione, non è buona cosa per un amministratore di un piccolo paese che si
vanta di essere “turistico”. Non si invoca il “sistema turistico” quando serve
per fare cassa e tanto meno “guardando in faccia i turisti uno a uno o prendendoli
a pedate nel sedere”. I cittadini si tutelano affrontando e risolvendo i
problemi e, considerata la complessità della questione, possibilmente insieme
agli altri (autorità e istituzioni del territorio).
Ai
turisti ospiti si deve chiedere di condividere e rispettare le regole che ci
sono anche per il rispetto dovuto a noi del posto, ma usando gli appositi
strumenti con autorevolezza e buon senso. Non con le battute infelici o…
alzando i muri.
Marco Mauri e Nunzio Marcelli, consiglieri comunali
di “Vivere Lierna”
Domenica 13 giugno 2021 marcelli che predica tanto mi spiega perche' era senza mascherina quando e'andato a prelevare le palline dal distributore mentre la riva bianca era affollata? Alla faccia dell'etica e della moralita'
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