Stefanoni: “Il distanziamento sociale per il coronavirus
è più difficile da far rispettare sui diretti a causa del loro affollamento
negli orari di punta”
(C.Bott.) “Non mi arrendo, anche se sono anni che non trovo chi
veramente voglia ascoltarmi e aiutare a non far morire i paesi di questa riviera
orientale”. Silvano Stefanoni, sindaco di Lierna, scrive al governatore della
Lombardia, Attilio Fontana, al presidente di Ferrovie Nord Milano Andrea
Gibelli, all’assessore regionale alle Infrastrutture, ai trasporti e alla mobilità
sostenibile, Claudia Terzi, e a Flavio Nogara, consigliere di amministrazione
di Ferrovie dello Stato, in relazione al numero di corse dei convogli di
Trenord attualmente in funzione sulla tratta Lecco-Sondrio e per esternare al
riguardo una serie di considerazioni. E di preoccupazioni.
Il primo cittadino
liernese premette che “sono stati ripristinati tanti diretti da e per la
Valtellina” che “i tagli delle corse hanno penalizzato principalmente i treni locali”.
“Il distanziamento sociale
per il coronavirus - scrive Stefanoni - è sicuramente più difficile da far
rispettare sui diretti a causa del loro affollamento negli orari di punta, quindi
non capisco perché i tagli hanno interessato soltanto i trasporti locali”.
“Tutti i paesi della sponda
orientale lariana, compresi sicuramente anche quelli in cui si fermano anche i
diretti - aggiunge - vivono principalmente di turismo e tutti sono in
sofferenza per le aree destinate a parcheggio. Non possiamo poi dimenticare i
pendolari, lavoratori e studenti, che - se Dio vorrà - torneranno presto alla loro
routine e, se vi sarà scarsità di mezzi di trasporto pubblico, avranno poche
alternative”.
Silvano Stefanoni, sindaco di Lierna. |
Osserva quindi Stefanoni: “Se
questi orari con il taglio indiscriminato di corse dovessero essere confermati,
o le ormai ben note soppressioni di treni di questi ultimi anni dovessero
proseguire in futuro, non sarebbe
agevole per nessuno gestire i flussi di persone in arrivo sulle nostre località con mezzi propri, senza
contare i disagi a pendolari e studenti. Mi sembra tutta una manovra per
favorire per l’ennesima volta la Valtellina, a danno di chi vive lungo il
percorso”.
Quindi l’amara
considerazione finale: “L’emergenza coronavirus ha dato una mano per riuscire
nell’obiettivo di liberarsi delle corse inutili a chi voleva raggiungere quello
scopo”.
Nessun commento:
Posta un commento