La chiesa di San Martino a Perledo. |
(C.Bott.) Gli alpini e il tricolore. Un tutt’uno, verrebbe da dire. La sera di
Pasqua a illuminarsi di bianco, rosso e verde era stata la torre del castello
di Vezio per iniziativa dei gruppi Ana di Varenna e Perledo e delle relative
squadre di Protezione civile, che avevano voluto dare un segno tangibile della loro
vicinanza alla popolazione alle prese con la difficile sfida al coronavirus.
Quella sera erano anche state intonate con la tromba le
note del Silenzio e gli altoparlanti
avevano diffuso l’inno nazionale.
Non è del resto una novità che in momenti
particolarmente complicati come quelli attuali, tanto più in quei giorni di
aprile, le penne nere scendano in campo e si schierino in prima linea appunto a
sostegno delle popolazioni e per dare loro un ideale conforto. Da qui il
segnale che la cooperazione tra solide realtà del territorio è un punto di
forza per superare l’emergenza.
Ora una nuova iniziativa, sempre nel segno del
tricolore e sempre con in prima fila gli alpini del gruppo di Perledo guidato
da Osvaldo Cesana. Questa volta a illuminarsi con i colori della bandiera
italiana in concomitanza con il 2 giugno, dunque con la festa della Repubblica,
sarà la chiesa parrocchiale di Perledo dedicata a San Martino.
La facciata dell’edificio religioso, che domina la
vallata sottostante, si “accenderà” sia questa sera alle 21 sia all’imbrunire
di domani, per spegnersi soltanto a mezzanotte.
La sfida al Covid-19 non è ancora vinta. E le penne
nere vogliono fare la loro parte fino in fondo.
La torre del castello di Vezio la sera del 12 aprile scorso. |
Nessun commento:
Posta un commento