Ordinato il 10 giugno 1995, è alla
guida delle parrocchie di San Lorenzo e Sant’Antonio in Crebbio da fine settembre
dello scorso anno
Don Fabio Molteni il giorno del suo ingresso ad Abbadia Lariana, il 29 settembre 2019. |
(C.Bott.) Classe 1966
(festeggerà i 54 anni lunedì 15 giugno, dunque tra meno di una settimana), è
stato ordinato sacerdote il 10 giugno 1995. Oggi don Fabio Molteni taglia dunque
un traguardo significativo, il venticinquesimo di ordinazione, e per l’occasione
a stringersi idealmente a lui è l’intera comunità pastorale di Abbadia Lariana,
che comprende le parrocchie di San Lorenzo e di Sant’Antonio in Crebbio, da lui
guidate dall’autunno dello scorso anno.
Dapprima ad
Albosaggia, dal 1999 al 2003 don Fabio è stato vicario nella parrocchia di San
Giorgio a Como, per poi essere nominato parroco di Casasco, Pigra e Blessagno,
in Valle Intelvi, ed essere chiamato nel 2008 a guidare la comunità di
Tavernola.
Al suo ingresso
ad Abbadia Lariana, il 29 settembre 2019, era stato accolto dal sindaco,
Roberto Azzoni, che nel suo indirizzo di saluto gli aveva detto tra l’altro: “La
comunità che la accoglie è formata da 3.200 persone sparse in più frazioni, tra
lago e montagna, con sensibilità e esperienze diverse”. Per poi aggiungere: “Siamo
una comunità viva, con numerose associazioni, sportive e non, che se chiamate
si mettono a disposizione per fare solidarietà”. E ancora: “Un paese in salute,
ma con alcune fragilità spesso celate. La accoglie anche un’amministrazione
comunale disponibile al confronto, pronta a lavorare insieme per il bene comune
e per far crescere questa comunità”.
Subito dopo,
dentro la chiesa di San Lorenzo, il vescovo di Como monsignor Oscar Cantoni si
era rivolto al nuovo parroco esprimendogli l’augurio “di vivere questo tempo
nella gioia fraterna”. “Sono ad Abbadia per la prima volta - aveva detto il
prelato rivolgendosi ai fedeli - e non sono venuto a mani vuote ma con il
vostro nuovo pastore, che accompagno come fa un padre con il proprio figlio”.
“Il parroco
è un inviato - aveva anche ricordato il vescovo - e don Fabio continuerà a guidarvi
nel cammino di fede da voi percorso in questi ultimi anni con don Vittorio, un…
giovane di 80 anni”. Infine un auspicio per il nuovo parroco: “Vivi questo tuo
nuovo impegno pastorale in obbedienza della volontà di Dio, che non mancherà di
sostenerti. Anch’io continuerò a seguirti come padre e come fratello maggiore”.
In
precedenza don Fabio aveva ricevuto il saluto della sua nuova comunità
pastorale, che ora, in occasione del venticinquesimo di sacerdozio, gli
indirizza un messaggio in cui ringrazia Dio “per il prezioso dono del sacerdozio”
e augura a don Fabio “di continuare a lungo l’apostolato a servizio di Cristo,
confortato dalla certezza che il Signore gli sarà sempre accanto, guidando i
suoi passi”.
“A
don Fabio - aggiunge la comunità di San Lorenzo e Sant’Antonio - assicuriamo il
nostro sostegno e la nostra preghiera, come lui stesso ci ha chiesto nelle
messe di quest’ultima domenica, ricorrenza liturgica della Santissima Trinità. “Mercoledì, nel corso della giornata,
trovate il tempo per recitare un’Ave Maria per me”, ci ha sollecitato il
parroco. Non mancheremo di farlo, caro don Fabio. Ci dispiace soltanto non
poter festeggiare tutti insieme questo traguardo, ma purtroppo la situazione
legata all’emergenza sanitaria ancora non lo consente. Lo faremo più avanti,
quando sarà possibile andare oltre quello che oggi dovrebbe limitarsi a un
incontro per un semplice aperitivo, per di più con tanto di mascherina e
osservando le norme relative al distanziamento sociale”.
“In questi
mesi difficili - si legge sempre nel messaggio indirizzato al sacerdote - ci
siamo resi conto che la presenza di un parroco in una comunità non è da considerare
qualcosa di scontato o di dovuto, ma un dono prezioso che ci dà modo di fare
esperienza concreta della misericordia di Dio, dell’ascolto della Parola, della
grazia dei sacramenti. E allora l’augurio che le rivolgiamo nel giorno del suo
venticinquesimo di ordinazione è di continuare a edificare e a far crescere
insieme la nostra comunità pastorale, fondata sulla parola e sulla grazia del
Signore, con stima vicendevole”.
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