Dal consigliere
comunale di “Insieme per Dervio” Davide Vassena riceviamo e pubblichiamo:
Sulla
vicenda della querela ricevuta, il sindaco manipola ancora una volta la realtà
a proprio piacimento. Non è vero che il giudice ha risposto che “il fatto non
sussiste”: il fatto c’è stato e nemmeno il giudice ha detto il contrario.
Chi
aveva visto la foto pubblicata dal sindaco aveva immediatamente capito come non
si trattasse affatto dell’ufficio in municipio che avevo appena lasciato, ma di
un altro ufficio dove c’erano in bella mostra oggetti presi dagli armadi e
buttati volutamente in disordine, quindi come tutta la vicenda fosse una
messinscena, risultata purtroppo la prima di una lunga serie.
Si
tratta quindi di una mistificazione della realtà con intenzioni diffamatorie,
anche se dal punto di vista penale non è risultata sanzionabile.
La
querela è l’unica possibilità concessa dalla legge per cercare di difendersi
dalle diffamazioni ricevute, una reazione a cui siamo costretti dalle continue
provocazioni che partono in modo gratuito dal sindaco, come mai era accaduto in
passato. Ma non potrebbe semplicemente amministrare il paese come ha fatto
chiunque l’abbia preceduto?
E’
facilmente dimostrabile come ci siamo sempre e soltanto limitati a rispondere
alle provocazioni ricevute (e neanche a tutte), non il contrario. Una cosa ben
diversa è il diritto di stimolare e criticare l’azione amministrativa quando
riteniamo che possa essere migliorata, un diritto che continueremo a esercitare
in quanto viviamo fortunatamente in una democrazia.
E’
un diritto che da sempre è prerogativa delle minoranze, ma che evidentemente
ora dà fastidio e contro il quale vengono usati argomenti che non c’entrano
nulla con le questioni che solleviamo di volta in volta, ma servono soltanto a
cercare di offenderci, screditarci e intimidirci, nella speranza (vana) di
metterci a tacere. “E’ vietato disturbare il manovratore”, è un ordine che deve
andar bene solo nei confronti di chi guida un autobus…
La
dialettica politica può essere aspra quanto si vuole, ma dovrebbe sempre essere
leale: assistiamo invece alla sistematica falsificazione della realtà, a cui
purtroppo siamo ormai abituati dalla politica nazionale, ma che a livello
locale è una (brutta) novità che ha caratterizzato quest’ultimo anno, per una
scelta non certo nostra.
Ma
alla fine questa querela (e fortunatamente non ne avevo mai fatte né ricevute
in vita mia) ha avuto comunque una sua utilità, in quanto nella relativa
documentazione che ne è seguita mi ha fatto scoprire, in modo del tutto
legittimo, i contenuti del casellario giudiziario (cioè l’elenco delle condanne
penali riportate) dell’attuale sindaco. Io vado fiero del fatto che il mio sia
immacolato.
Davide Vassena
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