Al campione
mandellese, tesserato sia per la Guzzi sia per le Fiamme gialle, era stata
riscontrata la lesione al cercine glenoideo
Il mandellese Andrea Panizza. |
di Claudio Bottagisi
“Sto
abbastanza bene e l’intervento è andato nel migliore dei modi, addirittura meglio del previsto.
Adesso dovrò tenere il tutore per un mese, poi mi aspettano tre mesi di riabilitazione e in autunno conto di tornare ad
allenarmi”. Andrea Panizza, mandellese, uno tra i giovani di punta del
canottaggio italiano, parla da Sabaudia dell’operazione alla spalla destra cui si è
sottoposto lunedì a Roma.
“Aveva
iniziato a farmi male al punto che non riuscivo più a remare - aveva spiegato
qualche giorno fa il vogatore cresciuto alla scuola remiera della gloriosa
“Moto Guzzi” e tesserato sia per la Canottieri mandellese sia per il Gruppo
sportivo Fiamme gialle - Così mi sono sottoposto a risonanza, che ha
riscontrato una lesione al cercine glenoideo, con tanto di cisti”.
A
darne notizia, nel fine settimana, era stato il sito Internet della Federazione
italiana canottaggio, a cui Andrea aveva riferito: “Lunedì mi opero e per
alcune settimane dovrò portare un tutore, poi inizierò la riabilitazione. Il
2020 è evidentemente un anno particolarmente sfortunato e alla fine è un bene
che i Giochi olimpici siano stati rinviati al 2021 per la pandemia, così avrò
modo di recuperare”.
“Nel
caso in cui si fossero tenuti regolarmente tra luglio e agosto - aggiungeva -
avrei potuto intervenire chirurgicamente soltanto sulla cisti e stringere i
denti, ma sarebbe stato un rischio che avrebbe potuto compromettere la spalla,
dunque tutto il mio percorso. Adesso invece pensiamo a risolvere il problema,
poi lavoreremo per rientrare in squadra”.
Quella
del 2020, in effetti, doveva essere l’estate dei sogni per tutti gli atleti chiamati a prendere parte ai
Giochi di Tokyo, programmati dal 24 luglio al 9 agosto. Niente di tutto questo.
E doveva essere anche l’estate di Andrea Panizza, 22 anni il prossimo 14 luglio, capace
di vincere nel 2018 a Plovdiv, in Bulgaria, il titolo mondiale con il “quattro
di coppia” e di conquistare, nello stesso anno, l’oro ai campionati europei,
con lo stesso armo e il medesimo equipaggio, di cui facevano parte anche
Filippo Mondelli, Luca Rambaldi e Giacomo Gentili.
Covid-19 a
parte, già a inizio anno il destino aveva deciso che insieme, quei “magnifici
quattro”, in Giappone non ci sarebbero andati. Era gennaio, infatti, quando a
fermare il venticinquenne comasco Mondelli fu una patologia ossea che nelle
settimane successive l’avrebbe costretto a sottoporsi a un intervento
chirurgico per l’asportazione di un osteosarcoma alla gamba sinistra.
Andrea
Panizza, che lo scorso anno ai Mondiali di Linz, sempre nel “quattro di coppia”
e sempre con Mondelli, Rambaldi e Gentili si era aggiudicato la medaglia di
bronzo, era rientrato a Mandello da Sabaudia a metà marzo e da subito aveva iniziato
ad allenarsi per non perdere la forma e la condizione.
“A
casa ho il remoergometro e i rulli - ci aveva detto a fine aprile, in piena
emergenza coronavirus - poi ci sono i pesi. Insomma, riesco a dedicare ogni
giorno due o tre ore agli allenamenti e in questa fase direi che va bene così,
anche se prima dell’emergenza le ore riservate alla preparazione erano molte di
più”.
Passati
il lockdown e la fase più critica dell’emergenza
sanitaria, ecco sopraggiungere il dolore alla spalla e questa settimana, come
detto, l’intervento, che costringerà Panizza a un altro stop forzato.
A
spiegare il problema di Andrea, dimesso ieri mattina dopo gli ultimi controlli, era
stato nei giorni scorsi il professor Antonio Spataro, presidente della
Commissione medica della Federazione italiana canottaggio e direttore
dell’Istituto di medicina e scienza dello sport del Coni. “La diagnosi parla di
lesione del cercine glenoideo associata a cisti paralabrale - aveva detto - Richiederà
un intervento di sutura artroscopica, che sarà eseguito dal professor Francesco
Franceschi, responsabile dell’unità operativa arto superiore e arto inferiore del
Policlinico universitario Campus bio-medico di Roma, più la rimozione della cisti.
La prognosi sarà di tre mesi, dopodiché Andrea potrà riprendere gli
allenamenti”.
Guardando
alla ripresa dei raduni e agli Europei Senior e pesi leggeri di Poznan del
prossimo ottobre, il direttore tecnico della Nazionale, Francesco Cattaneo, dal
canto suo aveva sottolineato: “Con Panizza perdiamo un altro elemento
importante dopo Filippo Mondelli e questo ci costringe a modificare alcuni
piani. Andrea dovrà ora pensare a fare la giusta riabilitazione. Noi speriamo
di trovarlo pronto e del tutto ristabilito per fine ottobre, quando inizierà
nuovamente il percorso olimpico verso Tokyo 2021”.
“Per
quanto riguarda il “quattro di coppia” - aveva aggiunto - stavamo già lavorando
per trovare un’alternativa a Mondelli e eravamo sulla buona strada, poi
l’emergenza sanitaria ci ha frenato e ora dovremo cercare un ulteriore nuovo
elemento per il quadruplo sulla strada di Poznan, che contiamo di tornare a
percorrere, se l’evolversi della situazione epidemiologica sarà quello di
questi giorni, dal prossimo 6 luglio con il primo raduno post-Covid”.
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