Sabato e
domenica prossimi riprenderanno le celebrazioni eucaristiche prefestive (alle
ore 17) e festive (alle 11 e alle 17)
E' il 29 marzo 2020, don Paolo all'esterno del Santuario di Lezzeno. |
(C.Bott.) A fine marzo una
preghiera all’esterno del Santuario di Lezzeno, sopra Bellano, per chiedere
l’intercessione della Madonna, preceduta dalla benedizione. Un
gesto di speranza e di profonda fede nel pieno dell’emergenza coronavirus e del
lockdown che stava costringendo tutte
le parrocchie a tenere le celebrazioni liturgiche senza la partecipazione dei
fedeli.
La
benedizione era stata impartita dal rettore utilizzando il tondo originale con
l’immagine della Madonna con il Bambino che pianse nel 1688, per l’occasione tolta
dalla nicchia dove si trova abitualmente. Don Paolo aveva spiegato che con quel
questo desiderava “che ognuno sentisse la maternità e la vicinanza della nostra
Madre celeste”. E aveva aggiunto: “Penso specialmente ai malati, agli anziani,
ai medici, agli infermieri, ai volontari, agli amministratori, a chi lavora e a
tutti coloro che vivono con preoccupazione questo tempo”.
Domenica
10 maggio, poi, il Santuario della Beata Vergine aveva accolto monsignor Mario
Delpini, arcivescovo di Milano, che aveva celebrato la messa “a porte chiuse” e
affidato alla Madonna di Lezzeno le comunità lariane e l’intera diocesi in
questo tempo di pandemia e offerto la sua vicinanza di pastore e guida della
Chiesa ambrosiana.
Cinquanta
giorni dopo quel gesto del rettore don Paolo, ieri pomeriggio alle 16 -
preceduta dalla recita del rosario - nel Santuario di Lezzeno è stata celebrata
la prima messa della “fase 2” dell’emergenza Covid-19 con la presenza dei
fedeli e sabato e domenica prossimi riprenderanno le celebrazioni eucaristiche
prefestive (alle ore 17) e festive (alle 11 e alle 17).
“In
santuario - spiega don Paolo - non potranno entrare più di 35 persone e ad ogni
messa sarà presente una coppia, o un piccolo gruppo di volontari, per
accogliere i fedeli, assisterli nelle operazioni obbligatorie di igienizzazione
delle mani, distanziamento e accompagnamento al posto da occupare per assistere
alla celebrazione”.
“All’ingresso
- spiega sempre il rettore - i fedeli troveranno le norme e i divieti relativi
alla partecipazione alle celebrazioni. Durante la messa è abolito lo scambio
del segno della pace e per la Comunione il sacerdote passerà direttamente dai
fedeli, che dunque non dovranno mettersi in fila ma rimanere in piedi al loro
posto. La Comunione si riceverà sulla mano e soltanto quando il sacerdote si
sarà spostato si potrà abbassare la mascherina per portare l’ostia alla bocca”.
Con
l’occasione il rettore ricorda che è sempre attivo il progetto “Adotta una nota”
per il restauro dell’organo del Santuario, che verrà probabilmente rimontato
nella seconda metà del prossimo mese di giugno. “Abbiamo già superato la metà di
note adottate - osserva don Paolo - ma resta ancora molto da fare, tanto più
dopo questi mesi in cui le “adozioni” si sono praticamente interrotte”.
Nessun commento:
Posta un commento