21 maggio 2020

Maria Stucchi, da Mandello al Brasile per diffondere il suo messaggio missionario

Pace, semplicità, gratuità e preghiera i quattro concetti che appartenevano all’indimenticata insegnante
Maria Stucchi (al centro) nella sua terra di missione a Itaparica, in Brasile.
(C.Bott.) Per lunghi anni stimata insegnante alle scuole elementari di Molina, fu in seguito missionaria laica in Brasile. Partì per il Sudamerica a 65 anni, una volta raggiunta l’età della pensione, e vi restò per vent’anni. Per ragioni di salute all’età di 85 anni rientrò in Italia e si stabilì in famiglia, accanto a sua sorella Piera.
Dal giorno della morte di Maria Stucchi - era il 30 aprile 1994 - sono passati 26 anni, ma nessuno ha dimenticato i suoi insegnamenti, il suo altruismo e la sua grande fede.
Nata in una famiglia modesta (sua madre era casellante in via Risorgimento a Mandello), era la maggiore di sei fratelli. Dotata di una spiccata intelligenza, aveva una grande passione per lo studio. Riuscì così a diventare insegnante, ma più di ogni altra cosa amava il prossimo. E il Signore.
Una volta in Brasile, dove si era recata per dare un aiuto concreto ai poveri e ai disperati delle favelas, con la sua liquidazione e con l’aiuto di tanti mandellesi e in particolare di suoi ex alunni costruì un asilo, un laboratorio di cucito e una chiesa, riconosciuta anche dal governo brasiliano.
Maria Stucchi con sua nipote suor Maria Letizia Gatti.
Morì all’età di 94 anni lasciando in eredità un messaggio inequivocabile, ossia che tutti possono essere missionari, anche senza raggiungere terre lontane.
Qualche anno fa sua nipote suor Maria Letizia Gatti, in occasione dei suoi 50 anni di professione religiosa, evidenziò quattro concetti che appartenevano all’indimenticata insegnante mandellese: pace, semplicità, gratuità e preghiera.
Lunga fu anche la militanza di Maria Stucchi nell’Azione Cattolica. “Seguì i fanciulli - scrisse anni fa il Settimanale della diocesi di Como - e seppe appassionarli alla carità associativa, li istruì nella preghiera, li guidò nelle gare catechistiche fino a portarne in un’occasione cinque di loro a Roma come vincitori nazionali. Fra questi vi era Dante Lafranconi, in seguito sacerdote e vescovo. Ma fortissimo per lei fu il richiamo di un apostolato in terre molto povere. Così, sulle prorompenti spinte laicali del Concilio, ha trapiantato la sua azione cattolica nella sconosciuta Itaparica in Brasile, per una evangelizzazione più ardita”.
Maria Stucchi il giorno del suo novantesimo compleanno.
Nel 1975 qualche settimana di vacanza e di riposo a Mandello, poi altri anni in Sudamerica tra i poveri, i vecchi e gli ammalati a consumare, con i suoi soldi, tutte le sue energie, tutta la sua vita.
“Il suo servizio - si leggeva sempre sul Settimanale della diocesi - è uno di quelli che lo statuto di Azione Cattolica definisce “costruzione e missione del popolo di Dio”. E lei questo servizio l’ha fatto proprio in spirito di Chiesa e di solidarietà, per affrettare l’avvento del Regno, nella certezza che il Signore  è sempre al centro del cosmo e della storia”.
Maria Stucchi a Mandello in una foto di metà anni Settanta.

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