Il parroco don
Giuliano: “La crisi sanitaria non chiede solo di rivedere parametri sociali,
politici, culturali ed economici, ma anche i nostri parametri ecclesiali che
spesso, invece di guardare avanti, sono nostalgicamente legati a un passato che
è semplicemente… passato”
(C.Bott.) Anche la comunità pastorale di
Mandello, che comprende come noto le parrocchie di San Lorenzo, del Sacro
Cuore, di Somana e di Olcio, riparte dopo i mesi in cui l’emergenza sanitaria aveva
costretto i sacerdoti a celebrare i riti religiosi “a porte chiuse”.
“Occorrono
prudenza e calma”, aveva ammonito don Giuliano Zanotta una settimana fa, dopo
che la Chiesa aveva autorizzato la ripresa delle celebrazioni con la presenza
del popolo a partire dal 18 maggio. Da qui la decisione del parroco di riprendere
le messe con la partecipazione dei fedeli non prima di fine maggio.
Ieri,
nella solennità dell’Ascensione, il nuovo messaggio del sacerdote: “Nella crisi
sanitaria imperante la questione della ripresa delle celebrazioni eucaristiche
può essere una cartina al tornasole emblematica del nostro vero impegno di
cristiani. Forse la “questione messe” ha monopolizzato il dibattito in maniera
esagerata, concentrando l’attenzione più sui riti, importanti sì ma non
essenziali, che non sulla vita di ogni giorno”.
“Del
resto - aggiunge il parroco - diverse popolazioni nel mondo celebrano l’Eucaristia
una volta al mese, o all’anno, e non per questo hanno perso la fede”.
La chiesa parrocchiale del Sacro Cuore. |
Quindi
l’annuncio che le celebrazioni riprenderanno “con gradualità e saggezza perché
i problemi che ci ritroviamo a gestire per farlo in maniera adeguata sono
molti. Non occorre avere fretta. Non abbiamo paura di perdere fedeli o di
sopperire a problemi economici o di visibilità”.
E
un ammonimento: “Dobbiamo avere il coraggio di guardare al futuro, perché chi
pensa che tutto possa tornare come prima solo perché si potrà celebrare la
messa, con tutte le doverose restrizioni, si illude. La crisi sanitaria non
chiede soltanto di rivedere parametri sociali, politici, culturali ed
economici, ma anche i nostri parametri ecclesiali che spesso, invece di
guardare avanti, sono nostalgicamente legati a un passato che è semplicemente…
passato”.
Infine
la comunicazione che per ora le messe verranno celebrate in una sola chiesa,
ossia la parrocchiale del “Sacro Cuore”, per ragioni di spazi e di
sanificazioni, a partire da domenica prossima 31 maggio, solennità di
Pentecoste. Si inizierà con quattro messe: alle 8.30, alle 11, alle 18 e alle
20.
“Naturalmente
poi le cose avranno uno sviluppo - precisa don Giuliano - sia per quanto
riguarda le messe feriali sia per le altre chiese della comunità pastorale”.
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