Lo scorso 10
maggio a salirla è stato anche monsignor Mario Delpini, attuale arcivescovo di
Milano
Il cardinale Carlo Maria Martini sulla scalinata del Santuario di Lezzeno. E' l'estate 1988. |
(C.Bott.) Era il 10 maggio, una domenica. Era
trascorsa una settimana dall’inizio della parziale ripartenza dopo il lockdown imposto dall’emergenza
coronavirus e monsignor Mario Delpini, dall’estate 2017 arcivescovo di Milano, saliva
al Santuario della Beata Vergine di Lezzeno per celebrare la messa della quinta
domenica di Pasqua “a porte chiuse” e affidare alla Madonna, in tempo di
pandemia, le comunità lariane e l’intera diocesi.
“Accogliamolo
idealmente con gioia - era stato l’appello rivolto ai fedeli da don Paolo,
rettore del Santuario - pur restando ancora nelle nostre case e con la
possibilità di seguire la celebrazione eucaristica in diretta Facebook”.
Prima
di monsignor Delpini, altri arcivescovi di Milano avevano salito la
scalinata che porta al Santuario situato sopra Bellano e caro al culto dei
fedeli di tutto il Lario.
Tra
gli altri il cardinale Carlo Maria Martini, alla guida della Chiesa ambrosiana
dal 1979 al 2002. Era il luglio 1988 e a ricordare quella visita al Santuario,
la cui prima pietra venne posata il 6 agosto 1690 e che in una nicchia
collocata sopra l’altare custodisce il tondo in gesso con l’immagine della
Vergine, fu Dino Brivio nel volume edito dalla Banca Popolare di Lecco proprio
sul finire del 1988 dedicato agli “Itinerari lecchesi” e, nello specifico, ai Segni della pietà mariana.
10 maggio 2020: monsignor Mario Delpini sale la scalinata con il rettore del Santuario, don Paolo. |
“La
protezione mediatrice della Vergine che piange - scriveva il giornalista e
scrittore lecchese - non ha mai cessato di manifestarsi in questi tre secoli e
l’arcivescovo di Milano cardinale Carlo Maria Martini, salito al Santuario il
10 luglio scorso, sulle orme di tanti venerati suoi predecessori, per
partecipare alle celebrazioni tricentenarie e inaugurare nuove opere di
abbellimento eseguite per generosità dei fedeli dagli Oblati di Sant’Ambrogio
cui lo stesso Santuario è affidato, non ha mancato di portare la riflessione
sul significato più vero di quel lembo di terra santa dove Maria ha fatto
sentire la voce di Dio”.
Dino
Brivio aggiungeva: “E’ questo un luogo, ha detto Martini, dove si è chiamati a
meditare in silenzio il mistero di Dio che si commuove sulle sofferenze e le
pene degli uomini e, amando il suo popolo, manda Maria sua madre che piange per
i peccati dell’umanità impetrando grazie”.
Il
giornalista ricordava quindi che il 6 agosto di quello stesso 1988 a Lezzeno aveva
desiderato essere presente in spirito pure il Santo Padre Giovanni Paolo II per
la celebrazione cui avevano dato lustro il cardinale Giovanni Colombo, a sua
volta arcivescovo di Milano dal 1963 al ’79, e il vescovo di Alessandria
monsignor Ferdinando Maggioni.
Scriveva
per l'occasione il pontefice: “La misteriosa “lacrimazione” della venerata immagine, della
quale tante persone furono testimoni oculari, ancor oggi, dopo tanti anni, ci
stupisce, ci commuove e appare profondamente significativa. Essa vale a
ricordarci che Maria, sebbene si trovi nella gloria celeste e quindi sia immune
da ogni sofferenza, partecipa intimamente al travaglio del corpo mistico di
Cristo in cammino verso il Cielo ed è profondamente toccata dalle offese che si
arrecano al Signore”.
Monsignor Delpini due settimane fa davanti al Santuario della Beata Vergine di Lezzeno. |
Il
giornalista ricordava altresì che “nella stessa ricorrenza trisecolare è stato
cantato un inno alla Madonna di Lezzeno musicato dal cuore di Vittorio De Col
ed è stata recitata una preghiera del cardinale Giovanni Colombo alla Vergine”.
Va
altresì aggiunto che a incoronare a Lezzeno la Madonna il 6 agosto 1938 fu
Alfredo Ildefonso Schuster, che tanto amò il Santuario e che sedette a sua
volta sulla cattedra ambrosiana nel periodo compreso tra il 1929 e il 1954,
proclamato beato da Giovanni Paolo II il 12 maggio 1996.
Tornando alla visita del cardinale Carlo Maria Martini dell’estate 1988, Dino
Brivio chiudeva il capitolo del suo libro dedicato al Santuario di Lezzeno con
queste parole: “Le cerimonie sono finite, la gente è sfollata. Anche
l’arcivescovo se ne va, nello splendore della porpora ma solo con il suo
segretario, per quella scalinata che prima aveva inaugurato insieme ad altre
recenti opere di abbellimento. Riparte, come un pellegrino che ha compiuto
quando doveva. Bellano è la sotto, con i suoi tetti, il suo lago, le gioie e i
dolori dei suoi abitanti, che da tre secoli vivono nella luce del Santuario”.
In questa e nelle immagini successive, momenti della visita del cardinale Martini al Santuario di Lezzeno nel luglio 1988. |
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