Nella
mattinata di giovedì 7 maggio gli agenti del corpo di Polizia locale associata “Alto
Lario” sono stati chiamati a rilevare un sinistro accaduto a Dervio, sulla
strada provinciale 72, dove una ciclista era stata travolta da un’auto che non
si era poi fermata a prestare soccorso e si era data alla fuga.
Con
il senno di poi, va detto che per la stessa ciclista e per i passanti fermatisi
a soccorrerla è stata una fortuna che l’investitore non si sia fermato, perché
la vicenda ha dell’incredibile.
Gli
agenti della polizia locale intervenuti, dopo essersi assicurati delle
condizioni di salute della donna, le cui ferite sono state giudicate guaribili
in 15 giorni, hanno avviato immediatamente le indagini per risalire all’autore
dell’investimento, come detto fuggito.
In
modo celere e scrupoloso sono state acquisite informazioni dai testimoni e
incrociando le immagini della videosorveglianza, dopo aver fatto innumerevoli
tentativi di combinazione della targa parziale rilevata dai presenti, sono
riusciti a individuare oltre ogni ragionevole dubbio l’auto ricercata.
Tre
agenti (due di Colico e uno di Dervio) si sono recati dunque presso l’abitazione
della proprietaria della vettura, dove hanno trovato l’auto danneggiata e tracce
di sangue relative al sinistro.
Nei
concitati momenti successivi, sono entrati in contatto con la proprietaria del
veicolo e con il marito, che al momento dell’investimento era al volante,
responsabile quindi in prima persona dell’omissione di soccorso. Si tratta di due
60enni residenti a Dervio.
I
due sono usciti dalla loro abitazione, rimproverati più volte dagli agenti poiché non
indossavano correttamente le mascherine. In più occasioni non si sono coperti
il viso e si sono avvicinati pericolosamente agli operatori, fino a venirne
quasi in contatto.
L’analisi
dello stato del veicolo, dei documenti di guida e la verbalizzazione degli atti
relativi ha costretto gli agenti a soffermarsi con i soggetti per circa un’ora,
per poi congedarsi per effettuare ulteriori accertamenti e prospettando
comunque una denuncia a piede libero per lesioni, fuga e omissione di soccorso
all’uomo e per favoreggiamento alla moglie. E’ stata inoltre ritirata la
patente all’indagato.
Quello
che è emerso dalle verifiche svolte a mezzo banca dati ha lasciato peraltro
sconvolti. Si è saputo infatti che i due soggetti erano sottoposti a isolamento
e a sorveglianza domiciliare poiché almeno uno dei due era risultato positivo al coronavirus.
Appreso
ciò, il comandante del corpo di polizia, Edoardo Di Cesare, ha esentato dal
servizio i tre agenti coinvolti, disponendo il loro isolamento presso il
domicilio, decisione confermata dall’Ats che, prontamente informata, ha messo in
quarantena i tre agenti e implementato la sorveglianza sanitaria sui due
soggetti positivi al Covid-19.
Alla
luce di ciò il Comando ha avvisato l’autorità giudiziaria per i reati ipotizzabili,
tra i quali potrebbero esservi l’epidemia colposa e l’interruzione di pubblico servizio,
considerato che metà dell’organico della Polizia locale è stato costretto a
lasciare il servizio.
I
due soggetti hanno dimostrato particolare dispregio per il rispetto delle
leggi e la salute pubblica, poiché - oltre a essersi allontanati dall’abitazione
- non hanno avvisato gli agenti della loro situazione.
L’unica
consolazione è che il corpo di Polizia locale ha dimostrato la capacità di identificare i
soggetti e assicurarli alla giustizia in brevissimo tempo, evitando ulteriori
contagi alla popolazione.
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