In un volantino del
Gruppo volontari assistenza agli anziani di Mandello i consigli per stimolare i
familiari con problemi di memoria e disorientamento
La dottoressa Francesca Mauri, psicologa, responsabile e coordinatrice del progetto "Il tè del sabato". |
(C.Bott.) Un’interessante opportunità per
sentirsi meno soli di fronte a situazioni che possono isolare e un obiettivo: proporre
attività di stimolazione della memoria per allenare e migliorare le capacità
cognitive, in un ambiente accogliente. Da queste premesse era partito il Gruppo
volontari assistenza agli anziani di Mandello nel momento in cui aveva deciso
di proporre presso il centro diurno comunale “Giorgio e Irene Falck” una serie
di incontri a cadenza mensile rivolti proprio alle persone con problemi di
memoria, oltre che ai loro familiari.
Si
sta parlando del “Tè del sabato”, il cui ultimo appuntamento prima dello “stop”
imposto dall’emergenza sanitaria risale allo scorso 15 febbraio. Poi, appunto,
l’annullamento dei successivi tre appuntamenti, che avrebbero dovuto tenersi
tra marzo e maggio.
“Episodi di disorientamento
possono manifestarsi con l’avanzare dell’età - avevano spiegato i promotori del
“Tè del sabato” - e questo aspetto dell’invecchiamento provoca un progressivo
peggioramento della qualità di vita per gli anziani e per le loro famiglie. Ma
il deterioramento cognitivo non deve essere considerato inevitabile o
inarrestabile: è possibile rafforzare e migliorare la memoria e le altre
capacità cognitive attraverso esercizi che costituiscono un allenamento della
mente”.
Da qui la scelta di dare l’opportunità
di incontrarsi, conoscersi e condividere esperienze, trascorrendo due ore
insieme e svolgendo anche attività di intrattenimento specifiche alla presenza
della dottoressa Francesca Mauri, psicologa, responsabile e coordinatrice del
progetto.
L’emergenza
coronavirus non ha tuttavia impedito al Gruppo volontari assistenza agli
anziani di continuare a tessere quella rete di supporto tra le persone che presentano
appunto difficoltà di memoria, i loro familiari e i volontari dell’associazione. Una "rete"
costruita in oltre due anni di incontri e iniziative, una "rete" per non
spezzare il filo del dialogo e della solidarietà.
E’
nata così l’idea di predisporre un volantino in cui, preso atto che le misure
di distanziamento sociale sono state estremamente pesanti, in particolare per
coloro i quali si occupano di familiari con disturbi della memoria e del
comportamento, vengono esplicitamente manifestate la volontà di guardare avanti
e la determinazione nel mantenere aperto il canale del dialogo e dello scambio,
seppure a distanza.
Il
volantino propone una serie di consigli per stimolare e intrattenere in modo
efficace chi presenta problemi di memoria e disorientamento. “In primo luogo - si
legge - occorre creare una routine in cui inserire le varie attività della
giornata: qualcuno avrà dovuto rinunciare alla presenza di altri familiari o
all’aiuto di una badante, a causa del distanziamento sociale. Tuttavia è
fondamentale che la giornata sia scandita dall’alternarsi (il più possibile
puntuale) dei momenti dell’igiene e della cura del corpo (lavarsi, vestirsi, pettinarsi),
dell’alimentazione e delle attività, che devono essere commisurate alle
capacità del nostro caro, ma anche dargli la possibilità di sentirsi ancora
attivo, utile e efficace”.
Per
quanto riguarda le attività da svolgere, il consiglio è di partire dalle
abitudini e dagli interessi coltivati nell’arco della loro vita. “E’ importante
- si afferma - che vengano proposte attività che si legano alla loro storia
personale: se propongo di colorare o dipingere a una signora che non ha mai
amato disegnare difficilmente attrarrò la sua attenzione e catturerò il suo impegno.
Quindi non è necessario proporre “cose nuove” o “cose diverse”, basta dare la
possibilità di aiutare nel piegare i panni o sistemare gli armadi o, per i
signori, chiedere aiuto a separare le viti dai chiodi (che avremo
precedentemente mischiato). Il tutto senza pretendere che sia ben fatto ma
concentrandosi sul sentimento di essere utili che il "fare" suscita nel nostro
familiare”.
“E’
anche possibile - si aggiunge - introdurre momenti di svago attraverso il
canto, o ascoltando la loro musica preferita (in genere la musica della loro
giovinezza), oppure guardando vecchie fotografie e stimolando ricordi e
racconti di un passato ricco di emozioni e sentimenti”.
Poi
altri consigli: “Per prevenire il manifestarsi della “sindrome del tramonto”
(la tendenza a provare agitazione e ansia nel momento della giornata che
coincide proprio con il tramonto del sole) è ottimale accendere una forte luce
nella stanza in cui si trova il nostro familiare ben prima del tramonto e
ricordare che una buona illuminazione negli ambienti chiusi e trascorrere un po’
di tempo sul terrazzo o in giardino giova particolarmente a chi ha problemi di
memoria”.
Infine,
ma non certo ultimo per importanza, il messaggio riguardante la possibilità di
restare in contatto con la dottoressa Francesca Mauri, il cui recapito
telefonico è il 348-92.74.227,
oppure inviando una e-mail all’indirizzo francesca.mauri5@libero.it.
Altri
due riferimenti sono Sonia e Paola, rintracciabili rispettivamente al 339-56.29.437 e al 349-74.06.643.
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