“Alpinista
formidabile, trascinatore fuori da un palco e senza telecamere, uno tra i più
grandi alpinisti della storia dei Ragni di Lecco. Lui e Matteo Della Bordella,
con la decisione di andare alla Ovest della Torre Egger sono stati la ragione
per cui i Ragni sono tornati a essere i migliori”.
Così
Fabio Palma, già presidente dei mitici “maglioni rossi”, ricorda Matteo Bernasconi,
travolto e ucciso in Valtellina da una valanga.
“Pochi,
nella vita, mi hanno fatto ridere più di lui - aggiunge Palma - con nessuno ho bevuto
così tante birre in una volta sola e lui era totalmente scevro da invidie. In
un periodo di restoacasisti estremi e di “distanziamento sociale” portato all’ennesima
potenza con paradossi dolorosi, lui era uno dei migliori esempi di socialità,
di voglia di stare insieme, di amicizia prima di tutto”.
“Era
preoccupatissimo - conclude l'ex presidente dei Ragni - per il lavoro e aveva
sofferto tantissimo la quarantena, anche come morale. Mi mancherà così tanto
che non riesco a dirlo come vorrei”.
Marzo 2013: Fabio Palma riceve a Linate Della Bordella e Schiera di ritorno dalla Patagonia. Di quella spedizione aveva fatto parte anche Matteo Bernasconi, rientrato in Italia in febbraio. |
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