Roberto Alippi nel suo letto d'ospedale. |
Ciao a tutti, come qualcuno di voi sa già sono uno dei tanti, forse meglio dire troppi, che è stato contagiato da questo tremendo e maledetto virus. Io, come tanta altra gente, all’inizio di questa pandemia l’ho presa un po’ alla leggera. “Cosa vuoi che sia? E’ poco più di un’influenza. Poi tanto io non la prendo, sono sanissimo”, e via dicendo.
Dopo una
settimana a letto con febbre (che non scendeva mai sotto i 38,5 se non con antipiretici)
e tosse, mi sono deciso a chiamare il “112”, il numero unico di emergenza. Sono
arrivati i volontari del Soccorso degli alpini di Mandello, che ringrazio
infinitamente per quello che hanno fatto e per quello che stanno tuttora
facendo. Mi hanno fatto la prova della saturazione di ossigeno: 83%, quando
dovrebbe essere almeno 95%.
Mi hanno messo
immediatamente l’ossigeno, il tempo di preparare una borsa con qualche cambio
di vestiti ed ero già sull’ambulanza che correva verso l’ospedale di Lecco a
sirene spiegate. Una volta arrivato al Pronto soccorso, sempre con la mascherina
dell’ossigeno, nel giro di mezz’ora mi avevano già fatto il prelievo di sangue,
sia venoso sia arterioso, e la radiografia toracica. Diagnosi: brutta polmonite
bilaterale.
Non avendo
ancora fatto il tampone non c’era ancora la certezza, ma il medico di turno mi
ha detto: “Al 99% l’hai preso”.
Dopo qualche ora
in Pronto soccorso, che diventava sempre più affollato di barelle con gente con
lo stesso problema, mi hanno trasferito in un reparto utilizzato come post-pronto
soccorso. Mi hanno fatto il tampone, che il giorno dopo è risultato positivo.
Un paio di giorni in questo reparto e poi trasferimento in Medicina. Qui mi
hanno messo il dispositivo C-PAP, una specie di casco ermetico in cui viene
messo ossigeno, all’inizio 15 l/h. Una cosa fastidiosissima, non riuscivo a
stare sdraiato, non trovavo una posizione per poter dormire, quindi notti
insonni, un rumore infernale come essere dentro una lavatrice, non riuscivo a
sentire quello che dicevano medici e infermieri, dovevano urlare per farsi
sentire.
L’ossigeno
immesso in questo caso mi seccava la bocca, mi sembrava di avere il deserto.
Per fortuna ogni tanto potevo aprire la cerniera di questo dispositivo e
riuscivo a bere un po’ d’acqua. Mangiare, mangiavo pochissimo.
Avrò perso 10-15
chili, cosa che non mi fa assolutamente male, ma avrei preferito perderli in un
altro modo.
Ho fatto poco
più di una settimana con la C-PAP, all’inizio 24 ore su 24, poi gli ultimi due giorni
soltanto di notte e di giorno mascherina ossigeno, che veniva diminuito fino ad
arrivare a 8 l/h.
In questo
periodo non potevo quindi telefonare a casa, sentire la voce di mia moglie, dei
miei figli, dei miei amici. Riuscivo soltanto a messaggiare, ma anche quello
poco perché con quell’affare lì in testa non mi andava di fare niente. E poi,
sempre in questo periodo, il mio primo compagno di stanza dopo un paio di
giorni veniva trasferito in Terapia intensiva per l’aggravarsi delle sue
condizioni. Al suo posto arriva un uomo di settant’anni, già in condizioni
critiche e con problemi precedenti di respirazione.
Anche a questo
signore hanno messo subito la C-PAP. Ogni tanto lo chiamavo: “Angelo, come
va?”. Lui mi rispondeva con un cenno della mano facendomi capire che andava
bene. E poi ancora: “Angelo, dai che ce la facciamo, usciamo da questo ospedale
insieme, guariti”. E lui sempre con la mano e con un sorriso mi diceva: “Ok!”.
Purtroppo le sue
condizioni sono andate via via peggiorando. Dopo tre giorni lo hanno sedato per
non farlo soffrire, io lo chiamavo ma ormai non riusciva più a sentirmi. Il
respiro sempre più lento e corto. Due giorni così e poi… Angelo se n’è andato.
Ho visto e vissuto tante cose brutte.
Poi finalmente,
una volta tolto il casco, tutta un’altra vita. Potersi alzare dal letto, poter
andare in bagno a lavarsi e, cosa più importante, riuscire a telefonare e fare videochiamate
con mia moglie, i miei figli, mio fratello, mia sorella, mia mamma, i miei
amici. Mi sembrava di essere rinato a una nuova vita e forse è proprio così.
Fatto il secondo
tampone, esito negativo. Gioia immensa.
E’ stato proprio
un brutto periodo: prima la morte di mio padre, poi questo virus.
Adesso sono in
netta ripresa, diciamo che sono in dirittura d’arrivo. Sono già un paio di
giorni che sono senza ossigeno, non sono ancora in piena forma, ma i medici
dicono che ancora qualche giorno e poi mi lasciano tornare a casa.
Io non posso far
altro che ringraziare tutti ma proprio tutti, i miei familiari in primis. E poi
gli amici, che con messaggi (anche spiritosi) e telefonate mi hanno fatto
sentire la loro vicinanza e solidarietà. Ricordo che essendo io in ospedale con
il virus, la mia famiglia ha dovuto fare 15 giorni di quarantena senza poter
uscire di casa. Quindi grazie agli amici che - chi con la spesa, chi con le
lasagne piuttosto che con l’arrosto già pronti - hanno contribuito a non farla
sentire completamente isolata. Grazie di cuore a tutti!
Un grazie va
sicuramente a tutto il personale medico e paramedico, tutti disponibilissimi e
tutti gentilissimi malgrado si trovino in una situazione lavorativa molto
rischiosa. Grazie, grazie e ancora grazie!
Ho voluto
scrivere questa mia testimonianza per far capire a tutti, in particolar modo a
chi, come me all’inizio, ha preso un po’ sottogamba la situazione che occorre rispettare
le regole che ci hanno imposto, belle o brutte che siano. Vi scongiuro, altrimenti da qui non
si esce più. Ciao a tutti, un caro augurio per una serena Pasqua e a presto. E
mi raccomando, state a casa!
Roberto Alippi
Forza Roberto , ci salutiamo sempre quando ci incontriamo coi furgoni per strada.
RispondiEliminaTi faccio tanti auguri.
Grazie per averci raccontato la tua odissea che ci fa capire di non prendere questa cosa alla leggera.
Iannice Silvestro
Grande Roby.....ho temuto per lui ...ho vissuto tutta questa storia giorno per giorno lavorando in quel reparto ........lo conoscevo solo di vista sapevo che fa l'elettricista a Mandello .....lo vedevo spesso fuori dal bar Rino ...quando lo vidi in quel letto sono la cpap ebbi un balzo al cuore poi il miglioramento reservoir e poi occhialini ...presto tornerà a casa sveglo ....da un lungo incubo .....Buona Pasqua e Buona Vita Roby
RispondiEliminaAuguri di una pronta guarigione e buona Pasqua
RispondiEliminaForza Roby che tra poco tornerai a casa con i tuoi cari, il peggio è passato
RispondiEliminaUn abbraccio Claudio.
Forza Roby! Un augurio di pronta guarigione e auguri di buona Pasqua a te e alla tua famiglia! I tuoi vicini Laura, Enea e Gabriele
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaBravissimo 👏
RispondiEliminaGrande Robi, che bello leggere della tua RI-nascita. Abbiamo pensato tanto a Te e alla Tua famiglia, buon rientro a casa e grazie per le tue parole!:) Annina e Luca
RispondiEliminaGrande coscritto,sono contento che hai superato questo brutto momento!!!
RispondiEliminaForza Sig. Roberto, la fine di questa terribile sventura e' vicina. Non sapevamo. Tanti auguri a Lei e famiglia.
RispondiEliminaFam. Invernizzi
Ciao Roberto anche se non direttamente ci siamo sempre informati sulla tua situazione, che piacere vedere che finalmente ti stai riprendendo. Grazie per la tua preziosa testimonianza, ti facciamo tanti auguri di pronta guarigione. Paola Valter e famiglia.
RispondiEliminaBravo Roberto. Forza che ne sei uscito,è tosta buon rientro in famiglia...
RispondiEliminaGrande Roberto, te la se vista brutta, ma sei uscito bene con la tua forza. Tanti auguri di una ripresa alla grande!
RispondiEliminaCiao Roberto, sono franco vergottini, auguri di una buona ripresa,metticela tutta!!!!
RispondiEliminaWeh stagia che scherzi tiri
RispondiEliminaAuguri di buona guarigione
Aie
Weh stagia che scherzi tiri
RispondiEliminaAuguri di buona guarigione
Aie
Ciao Roberto ho letto sgomento la tua storia.sapevo di un ricovero di cribbio e avevo il sospetto che fosti tu e ora ho la conferma
RispondiEliminaTi sono vicino ti auguro di cuore di tornare presto a casa .Un caro saluto e a presto gianandrea ciao
Ciao Roberto, hai vissuto una bruttissima vicenda ,ma tu sei forte e sei riuscito a riprenderti ,ti auguro con tutto il cuore di stare bene tornare finalmente dai tuoi cari e dimenticare tutto , spero di vederti presto ciao Roby ti saluto Anna Parisi ti saluta Michele
RispondiEliminaCiao Roby, ho seguito in silenzio la tua sventura, ora sono veramente felice di sapere che sei tornato a casa. Un forte abbraccio a te e Piera.
RispondiEliminaBeppe Pini
Forza Roberto,anche se non ti conosco sono con te e con tutti quelli che stanno soffrendo, un abbraccio forte forte
RispondiEliminaAuguri di una pronta guarigione❤️❤️ Con il cuore
RispondiEliminaVai Roberto che sei una roccia. Guarisci presto che abbiamo l'impianto elettrico da rifare!
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