02 aprile 2020

Nella Guerra e l’isola Viscontea di Lecco, che trabocca dei suoi ricordi...

Si è spenta lo scorso 22 marzo. La testimonianza della figlia Cinzia, presidente del Gruppo aiuto mesotelioma
Nella Guerra, morta all'età di 82 anni.
(C.Bott.) Si è spenta la notte del 22 marzo dopo alcune settimane di ricovero presso il  “Mangioni hospital” di Lecco. Nella Guerra, il cui nome e le cui vicende si intrecciano alla storia, per molti versi romantica, dell’isola Viscontea, ha lasciato un vuoto e un dolore grandi, non soltanto tra i suoi più stretti familiari - a iniziare dai figli Fausto e Cinzia - ma più in generale in tutti coloro i quali avevano avuto la fortuna di conoscerla e di apprezzarne il dinamismo, la vitalità e l’altruismo.
Nata a Milano nel 1938, lo scorso gennaio Nella Guerra aveva compiuto 82 anni. Suo padre Osvaldo, originario di Ferrara, fa dapprima impiegato presso la “Borletti” di Milano e in seguito aprì a Lecco, in via dell’Isola, un’officina di minuteria metallica. Proprio sull’isola Viscontea abitavano infatti i suoi zii, arrivati sul Lario da Torino.
Durante la guerra la famiglia di Nella Guerra fu costretta a sfollare ad Arosio e nel ’48 si trasferì a sua volta a Lecco presso quegli stessi zii. Vi rimasero per dieci anni, dopodiché i genitori di Nella acquistarono un terreno a Valmadrera, dove costruirono l’officina e l’abitazione.
Nel frattempo lei si era diplomata ragioniera e aveva iniziato a lavorare con suo padre fino al matrimonio, avvenuto nel ’67. Da quel momento Nella affiancò il marito Angelo Manzoni nella gestione (durata 12 anni) di un negozio di alimentari in via Roma a Valmadrera.
Nella Guerra con la figlia Cinzia.
Angelo è scomparso il 20 gennaio 2015 per un mesotelioma pleurico e a lui la figlia Cinzia ha dedicato la sua battaglia contro l’amianto, che continua senza soste da allora, dando vita al Gruppo aiuto mesotelioma, di cui è presidente.
“Mia mamma non ha mai smesso di aiutare gli altri - ricorda proprio Cinzia -  Quando ha compiuto 50 anni è diventata OSS (operatore socio-sanitario, ndr), ha frequentato il Centro di formazione professionale “Aldo Moro” e ha dedicato tempo ed energie alla casa di riposo “Opera pia Magistris”. Amava essere informata su qualsiasi evento legato all’attualità e le piaceva anche disquisire di politica. Ora che ci ha lasciati il vuoto è grande, così come il dolore. E so che questo nostro stato d’animo è comune a tutti quelli che in questi giorni di emergenza hanno perso le persone a loro più care, senza il conforto di un ultimo abbraccio…”.
“L’isola Viscontea trabocca dei ricordi di Nella - ebbe a scrivere a suo tempo Tiziana Nava - ma soltanto fino al 1958, quando la famiglia si trasferì a Valmadrera. Chissà se oggi passa ancora da quelle parti, Nella, a buttare uno sguardo alla sua isola per poi voltarsi un attimo dopo, perché a lei piace ricordarla com’era allora: piena di voci, di alberi secolari, di animali che erano anche amici, dei sorrisi di papà Osvaldo e di mamma Pierina e delle risate di suo fratello, in groppa a una pecora che guardava la Tv…”.
E ancora: “Nella è una donna che parla della sua isola come se ci fosse ancora, lì sopra, a giocare con gli animali da cortile e a fare avanti e indietro dalla riva con la barca di famiglia, accompagnata nelle acque dell’Adda da un filo di leonardesca memoria che congiungeva l’Isola alla terraferma... A quel tempo l’isola era un po’ di tutti: degli amici medici di papà Osvaldo, che dal vicino ospedale amavano trascorrere la pausa pranzo all’ombra del bersò tra un libro, quattro chiacchiere e una partita a scacchi, ma anche di sconosciuti pescatori di città, ospitati in groppa al suo dorso verde con le loro lunghe lenze, perché in quel tratto il fiume era pescosissimo”.
Ricordi che il tempo non cancellerà, così come la memoria di Nella Guerra. Perché la sua vita e le vicissitudini della sua esistenza sapranno sempre raccontare anche la storia di Lecco e del suo piccolo mondo.

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