(C.Bott.) Ieri la notizia del video realizzato
dagli alunni di III C della primaria “Sandro Pertini” di Mandello per esprimere
un grazie sincero ai loro insegnanti per l’impegno con cui stanno fronteggiando
queste settimane di emergenza, anche e soprattutto attraverso la didattica a
distanza, e per dire che a loro manca anche il non poterli rivedere. Ma a
sentire la mancanza degli alunni sono gli stessi insegnanti, che pure li
vedono quotidianamente in "video" e che comunque sono loro particolarmente
vicini, pur se a distanza.
Ecco
allora la decisione della professoressa Simonetta Carizzoni, insegnante di italiano, storia e geografia alla scuola secondaria di primo grado “Alessandro Volta”, di
indirizzare ai “suoi” ragazzi una lettera per far capire che gli alunni stessi
sono di aiuto ai docenti a sentirsi utili in questo periodo di distanziamento
sociale e per dire loro che in questa difficile emergenza si stanno dando davvero
tanto da fare, dimostrando un’educazione e una correttezza a dir poco sorprendenti
e accrescendo negli adulti la consapevolezza che proprio i giovanissimi stanno vivendo un’esperienza che presenta per la crescita
personale di ciascuno anche aspetti positivi.
Quello
che segue è dunque il testo della lettera indirizzata agli alunni di seconda B da Simonetta Carizzoni, alla quale è affidato anche il "progetto ambiente" di cui il "Volta" è capofila all'interno di una rete:
“Cari ragazzi, penso molto a voi e sono contenta di come vi state comportando nelle videochiamate. Mi pare anche di capire che la scuola vi manchi, soprattutto per i rapporti umani tra i compagni ma anche con i professori, e questa è una consapevolezza che ci ha regalato, tra tante difficoltà, questa emergenza.
“Cari ragazzi, penso molto a voi e sono contenta di come vi state comportando nelle videochiamate. Mi pare anche di capire che la scuola vi manchi, soprattutto per i rapporti umani tra i compagni ma anche con i professori, e questa è una consapevolezza che ci ha regalato, tra tante difficoltà, questa emergenza.
Tutti noi saremo
diversi dopo questa esperienza e voi, sicuramente, più grandi e coscienti di
quante cose belle ci regalasse la normalità. Questa situazione ci obbliga a
pensare, ad attivarci in tutti i modi.
Ecco alcuni
consigli che già avevo condiviso con voi ma che volevo rimandarvi per questa “reclusione”
obbligata, che mi sembra duri più del previsto: leggete libri e ascoltate chi
legge per voi (ho pubblicato dei link per audiolibri). Anche l’Antologia ha
letture interessanti, tra cui delle audioletture; scrivete ogni giorno qualcosa
di importante per voi (potete farlo in un diario): un pensiero, un testo, un’idea,
una riflessione o tutto quello che vi passa per la testa e conservatelo per il
futuro, perché siete testimoni di una storia in diretta. La racconterete o la
leggerete ai vostri figli e nipoti quando sarete più grandi; disegnate,
dipingete e illustrate le vostre storie; ascoltate musica e, se siete capaci,
suonate e inviate ad amici le vostre produzioni. E inventate canzoni; fate dei
video e condivideteli con gli amici; create oggetti con fantasia e con ciò che
avete in casa (riciclate con arte), fate foto del risultato e condividete; inventate
ricette e pubblicatele, qualcuno proverà a farle e vi penserà; fate ginnastica
e tenetevi in forma.
L’altra mattina
mi sono commossa leggendo la notizia che il nostro sindaco dei ragazzi (“nostro”
anche perché della nostra classe) ha suggerito di devolvere i 1.000 euro
destinati alla Giornata dell’ambiente alla Fondazione comunitaria del Lecchese
per sostenere gli ospedali di Lecco e Merate. Mi sono emozionata anche nel
leggere che molte proposte fatte nel consiglio comunale dei ragazzi erano
frutto del nostro lavoro sull’ambiente.
Sto rivedendo i
vostri lavori, che per fortuna avevo fotografato o portato a casa. Presto ve li
mostrerò per chiedervi conferma sui partecipanti. Saranno un positivo elemento
di valutazione se non torneremo a scuola.
Un’ultima
riflessione: la solidarietà tra compagni di classe e coetanei è un regalo di
questo periodo da scoprire e conservare come esperienza per il domani. E’ una
prova per diventare grandi e più attenti ai bisogni degli altri e al valore
della vita e della libertà.
Vi penso e spero
che di poterci rivedere presto in classe. Auguro a tutti voi e alle vostre
famiglie una buona Pasqua”.
La vostra “prof” Carizzoni
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