Luigi Gasparini |
(C.Bott.) Il 6 marzo i primi sintomi e le prime
linee di febbre e qualche giorno dopo, in piena emergenza coronavirus, il
trasporto in ambulanza al “Mandic” di Merate. Gli esami di routine, la
radiografia e il ritorno a casa con la diagnosi di polmonite batterica. Le prime cure, l’antibiotico e un forzato
isolamento. Dopo alcuni giorni il ricovero all’ospedale di Lecco e il 24 marzo il
ritorno a casa.
Luigi Gasparini, che fino al 2007 ha abitato a Mandello per
poi trasferirsi a Brivio, ha vissuto in prima persona l’incubo del coronavirus. Il presidente della Cooperativa “Solleva”, che opera nel Meratese nel campo
della promozione sociale e culturale e che si prefigge di promuovere la
solidarietà attraverso iniziative rivolte a persone svantaggiate, ha avuto
anche momenti di sconforto, al punto da postare sulla sua pagina Facebook, nei
giorni più difficili della malattia, questo pensiero: “Ecco la mia Quaresima.
Per la prima volta nella mia vita mi trovo davanti anche la possibilità di non
farcela…”.
Adesso
che il peggio è passato e che lui sta percorrendo con successo la via della
guarigione, Gasparini vuole inviare a chi gli è stato vicino un messaggio
augurale in vista della Pasqua. “Il mistero della Pasqua non è il solo ricordo
emozionale di un fatto storico, ormai
lontano - premette - Quest’anno, in particolare, sarà per tutti noi un’occasione
formidabile (che non dovrà essere sprecata) per riscoprire, nel dolore e nella
fatica della separazione con i propri cari, i valori autentici della vita e
della condivisione, con la certezza di
poter uscire da questa esperienza, sostenuti da un forte desiderio di ricerca
di nuove prospettive”.
“Per
me poi - aggiunge - questa Pasqua ha un valore del tutto particolare, inimmaginabile
soltanto qualche mese fa. Nelle settimane della malattia acuta non ero affatto certo di poter vivere la Pasqua
su questa terra. Il conforto della fede mi fa credere che il Signore risorto
abbia voluto concedermi la grazia di conoscere da vicino la sofferenza e la morte,
per poi spalancarmi le porte alla nuova vita”.
“Forte
di questa certezza - conclude Luigi Gasparini - farò tesoro di questa
esperienza che troverà applicazione nella concretezza del mio agire quotidiano”.
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