11 aprile 2020

Luigi Gasparini dopo la malattia: “Il Signore mi ha spalancato le porte a una nuova vita”

Il presidente della Cooperativa “Solleva”: “Il conforto della fede mi fa credere che abbia voluto concedermi la grazia di conoscere da vicino la sofferenza”
Luigi Gasparini
(C.Bott.) Il 6 marzo i primi sintomi e le prime linee di febbre e qualche giorno dopo, in piena emergenza coronavirus, il trasporto in ambulanza al “Mandic” di Merate. Gli esami di routine, la radiografia e il ritorno a casa con la diagnosi di polmonite batterica.  Le prime cure, l’antibiotico e un forzato isolamento. Dopo alcuni giorni il ricovero all’ospedale di Lecco e il 24 marzo il ritorno a casa.
Luigi Gasparini, che fino al 2007 ha abitato a Mandello per poi trasferirsi a Brivio, ha vissuto in prima persona l’incubo del coronavirus. Il presidente della Cooperativa “Solleva”, che opera nel Meratese nel campo della promozione sociale e culturale e che si prefigge di promuovere la solidarietà attraverso iniziative rivolte a persone svantaggiate, ha avuto anche momenti di sconforto, al punto da postare sulla sua pagina Facebook, nei giorni più difficili della malattia, questo pensiero: “Ecco la mia Quaresima. Per la prima volta nella mia vita mi trovo davanti anche la possibilità di non farcela…”.
Adesso che il peggio è passato e che lui sta percorrendo con successo la via della guarigione, Gasparini vuole inviare a chi gli è stato vicino un messaggio augurale in vista della Pasqua. “Il mistero della Pasqua non è il solo ricordo emozionale di un fatto storico, ormai  lontano - premette - Quest’anno, in particolare, sarà per tutti noi un’occasione formidabile (che non dovrà essere sprecata) per riscoprire, nel dolore e nella fatica della separazione con i propri cari, i valori autentici della vita e della condivisione, con la certezza di poter uscire da questa esperienza, sostenuti da un forte desiderio di ricerca di nuove prospettive”. 
“Per me poi - aggiunge - questa Pasqua ha un valore del tutto particolare, inimmaginabile soltanto qualche mese fa. Nelle settimane della malattia acuta  non ero affatto certo di poter vivere la Pasqua su questa terra. Il conforto della fede mi fa credere che il Signore risorto abbia voluto concedermi la grazia di conoscere da vicino la sofferenza e la morte, per poi spalancarmi le porte alla nuova vita”.
“Forte di questa certezza - conclude Luigi Gasparini - farò tesoro di questa esperienza che troverà applicazione nella concretezza del mio agire quotidiano”.


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