Il medico mandellese dottor Marco Missaglia. |
(C.Bott.) “Nelle ultime 24 ore si registrano oltre 2.000 guariti dall’infezione
Covid, anche se siamo ancora in uno
stato di emergenza. L’ottimo lavoro svolto dalle terapie intensive sta dando i risultati
sperati, così come fondamentali per il contenimento del contagio rimangono le
misure di distanziamento sociale a cui
tutti ci stiamo adeguando e in cui tutti ci stiamo impegnando. In rete,
intanto, si rincorrono notizie circa questo e quel farmaco che parrebbe essere
efficace nell’arginare il diffondersi del virus”.
Il dottor Marco Missaglia, medico di Mandello Lario abituale
ospite sulle reti Rai, è stato intervistato dal Tg3 circa l’impegno dei medici
di medicina generale nel far fronte all’infezione.
Lo specialista, oltre a ricordare i risultati della ricerca scientifica italiana in terapie
innovative quali quelle basate sugli anticorpi monoclonali, ha illustrato i
risultati promettenti derivanti dall’utilizzo di un farmaco datato, nato più di
sessant’anni fa. Si tratta dell’idrossiclorochina, un antimalarico che negli
anni è stato impiegato con successo e viene tuttora prescritto come farmaco
antireumatico per i pazienti affetti da artrite reumatoide e dal lupus.
“Questo farmaco, presente nei protocolli ospedalieri
per i pazienti Covid-19 nelle unità intensive - spiega Missaglia - avrebbe però
efficacia nei pazienti positivi anche paucisintomatici (che presentano cioè
scarsi sintomi, ndr), riducendo
l’entità del fenomeno infiammatorio collegato alla polmonite interstiziale”.
“Da circa un mese - aggiunge - valutavo l’opportunità di
un trattamento precoce della patologia anche con l’introduzione dell’idrossiclorochina,
seguendo i lavori portati avanti dal
gruppo del professor Didier Raoult dell’Università di Marsiglia grazie anche a
quanto mi riferiva un collega italiano che lavora in Francia. I dati pubblicati
da Raoult il 18 marzo scorso in relazione all’utilizzo dell’idrossiclorochina
nel trattamento dei soggetti positivi paucisintomatici hanno dimostrato
l’utilità di questo trattamento, in associazione con particolari tipi di
antibiotici”.
Nel frattempo va detto che anche l’Aifa ha
riconosciuto la possibilità di impiego dell’idrossiclorochina come trattamento
di supporto nell’infezione da Covid-19 e lo stesso professor Roberto Burioni,
virologo del “San Raffaele” di Milano, ha parlato negli ultimi giorni della
sperimentazione del farmaco in laboratorio su colture cellulari e dei risultati
significativi sin qui ottenuti.
Il dottor Missaglia, ospite la scorsa settimana anche
ad Angoli, la trasmissione di
approfondimento di EspansioneTv, ha
spiegato che “l’idrossiclorochina non è la terapia specifica per l’infezione da
Covid-19 (altre terapie come gli anticorpi iper immuni ottenuti dal plasma dei
soggetti guariti, gli anticorpi monoclonali o lo sviluppo di altre molecole possono fare la differenza in attesa
che sia disponibile il vaccino, ndr),
ma è pur vero che questo vecchio farmaco antimalarico può giocare un ruolo
importante nell’attenuare la gravità dell’infezione, contribuendo a ridurre l’infiammazione
e la carica virale”.
“E’ comunque un farmaco - ha sottolineato il medico
mandellese - e in quanto tale ha effetti collaterali e controindicazioni che
devono essere valutate dal medico caso per caso”.
“Non ha alcun senso - tiene a specificare Missaglia - correre
in farmacia per procurarsi il farmaco. Lo stesso deve essere prescritto e
assunto unicamente sotto controllo medico per i casi che il medico giudicherà
opportuno trattare. Indubbiamente, senza
facili trionfalismi nel quadro purtroppo tanto cupo a cui questa pandemia ci ha
abituati, non si tratta di un punto di arrivo ma piuttosto di un punto di
partenza”.
“Ciò che ora conta - conclude il medico - è non
abbassare in alcun modo la guardia e continuare a osservare il distanziamento
sociale. Ognuno di noi, in questo senso, deve fare la propria parte. Ed è
importantissimo non trasgredire le regole che ci sono state imposte”.
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