Massimo "Max" Vecchi, bassista dei Nomadi. |
di Claudio Bottagisi
“Ciao amici, come state? Spero tutti
bene. Questa pandemia sta mettendo tutti a dura prova, soprattutto gli operatori
del sistema sanitario e per questo vorrei raccontarvi una storia. Circa un paio
di settimane fa ricevo un messaggio da suor Bernadette, grande persona che ho
avuto il piacere di conoscere alla clinica “Villa Beretta” di Costa Masnaga, in
provincia di Lecco, dove ho intrapreso un percorso di riabilitazione dopo l’infortunio
subìto al braccio destro qualche anno fa. Nel messaggio mi spiegava come la clinica
sia stata riconvertita per l’emergenza Covid-19 e degli enormi problemi che si
trova ad affrontare, come tutti gli ospedali, in questo terribile momento”.
Inizia
così la lettera che Massimo “Max” Vecchi, bassista e seconda voce dei Nomadi, storico
gruppo musicale in attività dal 1963, ha scritto in questi giorni per spiegare
il video da lui realizzato e pubblicato su YouTube
a sostegno appunto del presidio brianzolo dell’ospedale Valduce, struttura dedicata
alla medicina riabilitativa.
“In
un mese e mezzo di mia frequentazione della clinica - scrive il musicista,
classe 1970, origini emiliane - ho avuto il piacere di conoscere tante persone
stupende tra pazienti e operatori. Tra questi sono particolarmente legato al dottor
Giovanni Cannaviello, grande medico e anche ottimo musicista! Facendo due
chiacchiere, insieme io e Giovanni abbiamo deciso di cercare il modo per
sensibilizzare più persone possibili con una raccolta fondi allo scopo di
sostenere gli innumerevoli sforzi che l’emergenza comporta. Lui con la sua laurea
in medicina, io con l’unica cosa che posso fare: suonare e cantare...”.
“Così
mentre “viaggiavo” tra i dischi che mi hanno formato come musicista e come uomo
- aggiunge il bassista, cantante e contrabbassista - ho ascoltato “Aida”, un
brano del grande e compianto Rino Gaetano, e subito mi si è accesa la fiamma. “Aida”
è una canzone che secondo il mio modestissimo parere in questo momento più che
mai rispecchia le ferite che il nostro meraviglioso Paese sta subendo, ma che
porta in sé anche un messaggio di speranza e di positività impressionante... Aida come sei bella, recita il testo.
Italia sei bellissima, tu e la tua gente dalla pelle dura. E ce la faremo”.
Poi
l’illustrazione del suo progetto: “A quel punto, visto che ci servivano un
amico chitarrista e un amico fonico perché, come ben potete intuire, si doveva
fare tutto da casa propria, chiedo subito la disponibilità di Cico Falzone e di
Atos Travaglini (tengo
a precisare che se l’avessi chiesta a chiunque altro dei Nomadi nessuno si
sarebbe tirato indietro!). Ma per quanto riguarda “Aida” la base e il piano
sono merito del dottor Cannaviello. Il resto è ciò che vedrete nel video
realizzato da Atos Travaglini, il nostro regista preferito”.
Quindi,
rivolgendosi direttamente agli operatori di “Villa Beretta”, “Max” Vecchi
aggiunge: “Ci stiamo avvicinando al 25 Aprile e al 1° maggio, due date importantissime
per ciascuno di noi. Di conseguenza abbiamo deciso di rappresentare al meglio
tali ricorrenze dedicando questo progetto a voi e a tutti gli operatori in
prima linea”.
La
lettera del bassista dei Nomadi così continua: “Chiudo ringraziando il professor
Franco Molteni, il dottor Cannaviello, tutti gli operatori sanitari, le suore e
Giorgia, che è un po’ la “protagonista” del video, ma soprattutto grande amica
di “Villa Beretta”. Un altro grazie speciale a tutti quelli che si sono
prestati all’iniziativa e che non riesco a citare per nome ma che sono nel mio
cuore. E un enorme grazie a voi amici che ci concederete quattro minuti del
vostro tempo, con la speranza che riusciremo a farvi emozionare, divertire,
riflettere e con la fiducia che ci aiuterete condividendo il più possibile. Infine
il messaggio di suor Bernadette: “Il grazie di cuore si trasforma in preghiera
per voi e per le vostre famiglie”. Un forte e sincero abbraccio”.
Il
video con la cover di Rino Gaetano, della durata di poco più di quattro minuti
e mezzo, mostra esterni e interni di “Villa Beretta” e i volti del personale
della struttura riabilitativa, con la bandiera tricolore e la scritta “Andrà
tutto bene” ad aggiungere per così dire significato al significato in taluni
passaggi del filmato.
Alla
fine una scritta - “Grazie” - e il messaggio più importante: “Le donazioni a
Villa Beretta si possono effettuare sull’IBAN IT84F0311101659000000038085 (causale “Interventi e investimenti per
emergenza”).
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