“Basta strumentalizzazioni da parte delle
destre: la canzone Bella ciao è
espressione popolare dei più alti valori alla base della nascita della nostra
Repubblica ed è quindi patrimonio di tutte le forze democratiche. Per questo ho
presentato oggi una proposta di legge affinché ne venga riconosciuto il valore
istituzionale e la sua esecuzione sia affiancata a quella dell’inno nazionale
in occasione delle cerimonie per la Festa della Liberazione”.
Gian
Mario Fragomeli, deputato lecchese del Pd, annuncia la presentazione di una
proposta di legge per il riconoscimento ufficiale del noto canto popolare
italiano idealmente associato al movimento partigiano e alla lotta di Resistenza.
“La
genesi e la diffusione di Bella ciao -
spiega Fragomeli - vengono spesso associate unicamente al periodo storico della
Resistenza e del movimento partigiano contro l’oppressione nazifascista. Gli
studi filologici esistenti dimostrano invece che il testo, a partire dagli anni
della Resistenza, trova maturazione e diffusione in diversi periodi collocabili
tra la metà degli anni Cinquanta, in un momento in cui la politica ha la
necessità di unificare le varie anime della Resistenza - quella comunista,
socialista, cattolica, liberale e monarchica-badogliana - e la metà degli anni
Sessanta, con il riconoscimento popolare, ottenuto nel 1964 in occasione della
partecipazione della canzone al Festival dei due mondi di Spoleto, per arrivare
infine all’epoca del cosiddetto “compromesso storico” degli anni Settanta, in
cui Bella ciao risponde alla
necessità di rinsaldare, con chiaro spirito pacificatore, il concetto di una unità
nazionale nata dalla lotta di Resistenza e dalla difesa dei valori di libertà e
democrazia contro ogni forma di prevaricazione e violazione dei diritti civili”.
Gian Mario Fragomeli (Pd). |
“Negli
anni - prosegue il parlamentare - la diffusione di Bella ciao è andata sempre crescendo, arrivando a travalicare i
confini nazionali. I temi assoluti della lotta all’oppressione e del valore
della democrazia hanno fatto in modo che diventasse un inno condiviso da
movimenti popolari di tutto il mondo. Possiamo pertanto affermare con certezza
che Bella ciao non sia espressione di
una singola parte politica ma che, al contrario, tutte le forze politiche
democratiche possono ugualmente riconoscersi negli ideali universali cui si
ispira la canzone: la lotta patriottica contro ogni forma di prevaricazione, la
lotta per la libertà rispetto a ogni forma di oppressione dittatoriale, la
riaffermazione dell’identità nazionale
attraverso il ricordo e la memoria civica, la difesa dei diritti e la battaglia
per l’emancipazione sociale, il diritto di cittadinanza e di civile convivenza
all’insegna della tolleranza e dell’uguaglianza tra i popoli”.
“Per
tutte queste ragioni - conclude l’onorevole Fragomeli - con la mia proposta di
legge viene stabilito che Bella ciao
sia riconosciuta come canto ufficiale dello Stato italiano, facente riferimento
al cerimoniale di Stato nell’ambito dei festeggiamenti per la festa della
Liberazione e che la sua esecuzione segua quella dell’inno nazionale in
occasione delle cerimonie ufficiali per i festeggiamenti del 25 Aprile. Non
meno importante, infine, la legge dispone anche che in tutte le scuole,
all’insegnamento dei fatti legati al periodo storico della seconda guerra mondiale,
della Resistenza e della lotta partigiana, venga affiancato anche lo studio
della canzone Bella ciao”.
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