La Vespa e la penna Bic, la Moka e i vecchi televisori
portatili. E altro ancora. Illustrazioni e oggetti che in molti casi si
ritrovano nelle case di ciascuno e che con il passare degli anni sono divenuti
vere e proprie icone, o comunque simboli di un’epoca che non c’è più.
Illustrazioni e oggetti che ora sono divenuti un vero
e proprio progetto culturale creato e portato avanti da una giovane designer di
Abbadia Lariana. Lei è Anna Migliarese, 30 anni, laureata dapprima in design
dell’arredo presso il Politecnico di Milano e successivamente in Product design
all’Accademia di Belle arti di Brera.
Il suo progetto consiste appunto nel raccontare il
design iconico attraverso le illustrazioni. Ma come nasce tutto questo? E’ lei stessa a spiegarlo.
“Premetto che il mio percorso formativo non è stato lineare - afferma - Subito dopo il Liceo ho lavorato per tre anni e successivamente mi sono iscritta al Politecnico, dove ho conseguito la laurea triennale. Ho poi vissuto qualche mese all’estero per imparare l’inglese e dopo il mio rientro in Italia mi sono iscritta alla specialistica, inizialmente sempre presso lo stesso ateneo milanese. Poi però ho deciso per così dire di cambiare strada. Volevo qualcosa di diverso, che ampliasse il mio bagaglio culturale e l’ho trovato all’Accademia di Brera, che ha un’interdisciplinarità pazzesca, al punto che me ne sono innamorata”.
“Premetto che il mio percorso formativo non è stato lineare - afferma - Subito dopo il Liceo ho lavorato per tre anni e successivamente mi sono iscritta al Politecnico, dove ho conseguito la laurea triennale. Ho poi vissuto qualche mese all’estero per imparare l’inglese e dopo il mio rientro in Italia mi sono iscritta alla specialistica, inizialmente sempre presso lo stesso ateneo milanese. Poi però ho deciso per così dire di cambiare strada. Volevo qualcosa di diverso, che ampliasse il mio bagaglio culturale e l’ho trovato all’Accademia di Brera, che ha un’interdisciplinarità pazzesca, al punto che me ne sono innamorata”.
“Ho così avuto modo di spaziare dagli interni all’urban design - spiega sempre Anna Migliarese - dalla maschera
teatrale fino ai linguaggi multimediali, oltre a potermi dedicare al mio amato product”.
Lo scorso dicembre Anna si è laureata con il massimo
dei voti e in gennaio avrebbe dovuto iniziare a lavorare presso un’azienda. Purtroppo
per lei quell’opportunità è però sfumata e l’ha costretta a rimettersi alla
ricerca di un’occupazione. Poco dopo, come noto, è scoppiata la pandemia di
Covid-19 che ha fermato tutto e imposto il lockdown.
“In poco tempo - osserva sempre la giovane designer - mi
sono ritrovata chiusa in casa con nulla tra le mani. A quel punto ho deciso di
reinventarmi un lavoro che fosse anche un passatempo, o viceversa, ed è nato
questo progetto culturale. Inizialmente un po’ timidamente, poi ci ho preso la
mano e sono andata alla grande con la realizzazione delle mie grafiche! Ho anche
deciso di aprire una pagina Instagram (l’account è annamigliaresedesign), così da poter regalare un momento di svago a
chiunque volesse passare cinque minuti diversi in queste giornate così particolari”.
“Questa mia iniziativa - conclude Anna - mi auguro sia
soltanto l’inizio di un progetto più significativo e più importante”.
Va aggiunto che la designer di Abbadia Lariana
continua nel frattempo a portare avanti anche i suoi progetti sugli arredi e su
altri oggetti ancora. “L’obiettivo è andarli poi a proporre alle aziende -
osserva - confidando che possano venire accolti favorevolmente e avere un
seguito”.
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