(C.Bott.) La storia del Soccorso degli alpini
racconta di 3.450 servizi svolti nei primi undici mesi dello scorso anno, con
una media di 18 interventi giornalieri, di 118.000 chilometri percorsi, 43mila
dei quali per servizi di emergenza e urgenza, e di oltre 600 volontari che si
sono succeduti nel corso degli anni. E, non ultimo, i numeri dicono di nove
automezzi attualmente in dotazione, su un totale di 22 in servizio
a rotazione nel corso di questi quattro decenni di attività.
E
proprio ieri, nei giorni dell’emergenza coronavirus, è entrata in funzione la
“Alpino 22”, l’ultima nata nel parco macchine del servizio di pronto intervento.
La
nuova ambulanza, donata da un privato cittadino di Mandello in ricordo del
figlio e della moglie, era stata inaugurata nel dicembre scorso in concomitanza
con la cerimonia del quarantesimo di fondazione del Soccorso e alla presenza di
autorità civili, militari e religiose, dei responsabili delle varie “squadre” e
dei diversi settori operativi, dei rappresentanti del mondo
dell’associazionismo e di loro, i volontari, che giorno e notte,
instancabilmente, dedicano al Soccorso tempo ed energie.
A
benedire l’ambulanza, tra l’altro dotata di barella elettrica, era stato don
Giuliano Zanotta, alla guida della comunità pastorale di Mandello, mentre a
tagliare il nastro era stata chiamata Luigia Conato, sorella di Luigi, fondatore
e per lunghi anni autentica anima del “pronto intervento”.
Si
è detto dei volontari. Da un paio di settimane per loro la mole di lavoro è
davvero considerevole. Basti pensare che la media è di 7-8 servizi giornalieri,
per prestare aiuto e soccorso in particolare a persone che presentano sintomi
febbrili e problemi respiratori, riconducibili quindi a potenziali infezioni
virali, con la conseguenza di provvedere regolarmente al cambio delle ambulanze
per consentire la disinfezione delle stesse.
“Ma
possiamo contare su volontari splendidi - non esita a dire il
presidente, Giancarlo Alippi - e a loro va il mio più sincero ringraziamento,
consapevole di farmi interprete del pensiero delle cittadinanze di Mandello,
Abbadia Lariana e Lierna”.
“In
questa fase dell’emergenza il loro impegno è particolarmente gravoso -
sottolinea - e mai come di questi tempi a prevalere è il loro senso civico e di
responsabilità, unito alla consapevolezza di interpretare sempre e a 360 gradi il
motto del Soccorso Umilmente al servizio
di tutti”.
Quindi
un’informazione altrettanto preziosa. “Alla luce dell’attuale delicata
situazione - spiega il presidente - e allo scopo di concentrare le forze sui
servizi urgenti di “118” e dialisi non saranno garantiti quelli per così dire
secondari. Ci scusiamo per gli eventuali disagi e a nome anche di tutti i
volontari ribadisco l’invito a restare a casa. Soltanto così ci aiuterete ad
aiutarvi!”.
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