01 marzo 2020

Il Gruppo aiuto mesotelioma: “Siamo un Paese avvelenato dall’amianto”


Proprio ieri si sono staccate alcune lastre di cemento-amianto dal tetto della ex Banca Popolare di Lecco e il Gam ha inviato un esposto al Comune di Lecco e all’Ats
Il tetto dell'edificio in piazza Garibaldi a Lecco.
Si conficca nell’addome e nei polmoni. E provoca infiammazioni che quasi sempre diventano tumori, causando la morte di 8 persone al giorno.
Non si sta parlando del “Covid 19” ma di un’altra emergenza che l’Italia - da Casale a Bari, passando per Siracusa, Milano e Lecco - si trascina da decenni: siamo un Paese avvelenato dall’amianto e ancora tutto da bonificare.
La fitta e silenziosa lista dei morti per amianto
In questo momento, dove nel nostro Paese l’attenzione dei media, della politica a tutti i livelli e della cittadinanza è concentrata su come difendersi dal Coranovirus, nessuno si preoccupa che del “mal d’amianto”, materiale messo ufficialmente al bando nel 1992, ci si continua ad ammalare ancora oggi e a morite. Questo sulla base dati del Registro mesoteliomi della Lombardia (RENAM relazione 2017).
Il mesotelioma può comparire infatti anche diverse decine di anni dopo aver respirato l’asbesto. Tra il 2000 e il 2017 in Provincia di Lecco vi sono stati 187 casi di mesotelioma, ma all’appello mancano le altre patologie asbesto correlate contratte sul nostro territorio.
Amianto alla ex Banca Popolare di Lecco
Il Gruppo aiuto mesotelioma, davanti a una situazione come questa, non può restare indifferente di fronte alla scoperta che la mattina di sabato 29 febbraio si sono staccate alcune lastre in cemento-amianto dal tetto della ex Banca Popolare di Lecco in piazza Garibaldi. Il Gam ha quindi provveduto a inviare un esposto al Comune di Lecco e all’Ats.
“La cittadinanza - spiega Cinzia Manzoni, presidente del Gruppo aiuto mesotelioma - deve conoscere l’attuale indice di degrado del tetto e come si intente procedere, se con una semplice manutenzione o attraverso il monitoraggio delle lastre, oppure se  l’indice fosse alto occorrerebbe una bonifica tempestiva. Per questo il proprietario dell’immobile deve far pervenire l’indice di degrado firmato da un tecnico abilitato e determinare se si può ancora mantenere la copertura, ma sempre controllandolo ogni due anni l’indice di degrado (come previsto dal Programma di controllo), o se va bonificato entro tre anni o entro un anno”.
Cinzia Manzoni, presidente del Gruppo aiuto mesotelioma.
La salute è un diritto
Ogni lecchese e ogni abitante ha il diritto alla salute per sé e per la sua famiglia e per questo l’invito è rivolto ancora una volta a tutti di segnalare all’amministrazione, tettoie in cemento-amianto facendo un esposto. Per informazioni su come gestire i controlli e la bonifica, il Gam mette a disposizione le sue competenze, al primo piano del comune di Lecco ogni mercoledì mattina dalle 9 alle 12, attraverso lo Sportello Amianto.
Lo scorso 26 febbraio è stato approvato  in via definitiva dal Senato il testo della legge denominata “Milleproroghe”. Nel testo è contenuto il provvedimento frutto di un emendamento presentato anche grazie alle associazioni delle vittime di cui anche il GAM fa parte, che porta da 5.600 a 10.000 euro la prestazione assistenziale erogata dal Fondo vittime amianto ai malati di mesotelioma per esposizione amianto familiare, ovvero per esposizione ambientale.
"Questa - osserva sempre Cinzia Manzoni - è una vittoria che sprona il Gruppo aiuto mesotelioma a continuare a lavorare per ottenere i riconoscimenti anche delle persone che hanno lavorato con l’amianto e alle quali spesso non vengono riconosciuti i propri diritti".

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