Qualche giorno fa il Tg3 aveva trasmesso una sua
intervista sugli integratori e sulle fake news in tema di alimenti che
potrebbero essere utili contro il coronavirus. Nell’occasione, il dottor Marco
Missaglia aveva spiegato l’utilità di alcuni alimenti per la nostra salute e
per sostenere il sistema immunitario.
Oggi il medico di Mandello, specialista in Scienza
dell’alimentazione e dietologia, è tornato in diretta al Tg del mattino di Rai Tre, nello
spazio Buongiorno regione, in qualità
di medico di medicina generale, e ha spiegato in quali condizioni lavorano i
medici di famiglia durante questa grave mergenza.
Alle domande della
giornalista ha risposto illustrando la modalità di gestione dei
pazienti e lamentando peraltro la scarsità dei dispositivi di protezione
individuale quali mascherine e guanti, in primis per gli operatori sanitari
oltre che per la popolazione.
Il dottor Missaglia ha poi ricordato l’importanza del
distanziamento sociale, dell’obbligo di rimanere a casa in caso di malessere o leggera
febbre, di mantenere una distanza di almeno un metro uno dall’altro.
Il medico mandellese ha ribadito l’indiscutibile
necessità di effettuare il tampone ai medici e al personale sanitario per evitare
che gli operatori si ammalino e possano divenire a loro volta amplificatori del
contagio con i pazienti.
“Abbiamo già troppi medici dell’ATS lecchese positivi -
ha detto - e alcuni di loro si sono ammalati, per non dimenticare quelli
intubati o deceduti”.
Altra norma importante su cui Missaglia è soffermato quella
di lavarsi spesso e abbondantemente le mani anche soltanto con il sapone,
suggerendo in particolare ai più piccoli di lavarsele per una giusta durata di
tempo (almeno 20 secondi, ndr), magari
canticchiando la canzoncina Tanti auguri
a te.
“E’ altresì opportuno - ha aggiunto - non esagerare
con l’esposizione diretta a disinfettanti su base alcolica, utili per la
disinfezione delle superfici ma che potrebbero avere effetti irritanti sulle
mucose. Il contagio si riduce essenzialmente con il distanziamento sociale e
con la collaborazione di tutti indistintamente, mettendo in pratica l’abitudine
di indossare la mascherina per proteggere gli altri e pretendendo che gli altri
la indossino a loro volta per proteggere noi stessi”.
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