A
scriverlo sono Barbara Cortinovis, Roberto Frigerio e Roberto Pennati,
rispettivamente della Filcams-Cgil, della Fisascat-Cisl e della Uilucs-Uil di
Lecco.
“Il
decreto dell’8 marzo - scrivono - all’articolo 1 "comma r" prevede tassativamente
il rispetto delle distanze di sicurezza e del rispetto all’accesso
contingentato per evitare assembramenti di persone. Stiamo riscontrando in gran
parte delle aziende, in particolare nella grande distribuzione, una condizione
di non ottemperanza a tale normativa (assenza di barriere fisiche in caso di
distanza inferiore al metro), con potenziali gravi pericoli in particolare per
gli addetti alle casse”.
“Reputiamo
gravissima questa condizione - aggiungono - sollecitiamo urgentemente le aziende ad attenersi scrupolosamente alle
disposizioni a tutela della salute. Non basta contingentare gli accessi! E’
necessario attivarsi urgentemente nei confronti dei reparti “critici” (come ad
esempio la barriera casse) anche attraverso una serie di misure quali
un’apertura alternata delle casse e l’adozione di tutti provvedimenti necessari
per garantire le distanze indicate dalle ordinanze”.
La
nota sindacale così si conclude: “Ci rivolgiamo a quelle imprese che hanno
deciso spontaneamente di chiudere i negozi per invitarle ad adottare al più presto
gli ammortizzatori sociali, in modo da non fare impattare questa scelta
unilaterale sulle retribuzioni delle lavoratrici e dei lavoratori”.
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