(C.Bott.) La bacheca delle comunicazioni
trasformata nelle settimane dell’emergenza coronavirus in un ideale diario su
cui in tanti - enti, associazioni e cittadini di ogni età e ceto sociale - aggiungono
giorno dopo giorno, ora dopo ora, i loro messaggi e le loro attestazioni di
solidarietà nei confronti dei volontari, instancabilmente in prima linea da
ormai un mese, senza risparmio di forze e di energie.
E’
quella all’esterno della sede del Soccorso degli alpini di Mandello, letteralmente “invasa”
da scritte di sostegno e da frasi di ringraziamento per l’opera svolta anche in
questa fase così delicata e oltremodo difficile. Messaggi emblematici, in
qualche caso accompagnati da un dono.
Fin
dai primi giorni di marzo a ringraziare tutti i volontari del servizio di
pronto intervento intitolato al tenente Gildo Molteni erano stati gli educatori
e gli ospiti della residenza sanitaria per disabili della "Nostra famiglia", “certi di interpretare i sentimenti di tutti i nostri concittadini -
scrivevano - per l’opera svolta in giorni di grave difficoltà e per la
professionalità dimostrata, l’alto senso di responsabilità e l’abnegazione
messe in campo senza riserve e con generosità”.
“Un
piccolo pensiero per voi - si legge su un foglio scritto a mano - che senza mai
chiedere niente vi fate il mazzo per noi, in questo periodo più che mai.
Grazie, grazie per tutto quello che fate e, visto che fare del bene fa bene,
questo è per voi!”.
Su
un altro foglio in formato A4 un bimbo ha disegnato e colorato la scritta
“Grazie”, aggiungendovi la frase, sottoscritta anche da mamma e papà: “Grazie per
tutto quello che state facendo per la comunità. Noi vi siamo vicini addolcendovi
un po’ la giornata”.
Significativo
il testo lasciato in bacheca da Lela, Paola, Gloria e Monica. “La lotta al
Covid-19 - scrivono - è assimilabile a una guerra contro un nemico invisibile e
crudele e come in tutte le guerre è indispensabile che una parte della
popolazione si disponga in prima linea a difesa degli altri. In trincea ci
siete voi, che con le vostre divise infondete conforto e sicurezza a tutti.
Donne e uomini che mai come in queste ore hanno fatto della loro professione,
peraltro volontaria, una vera e propria missione di umanità, mettendo a rischio
persino la propria vita e sacrificando anche le loro famiglie”.
“Fate
turni massacranti - aggiungono - ma con la vostra determinazione e generosità
date il massimo senza cedere alla paura, allo sconforto e alla stanchezza. Vi
ringraziamo, sperando che la nostra riconoscenza e quella di tutto il paese
possa sostenervi nei momenti difficili. Diciamo grazie a voi guerrieri in prima
linea e a tutti quelli che, insieme a voi, lavorano nelle retroguardie. Diciamo
grazie alle vostre famiglie, che vi seguono a distanza e vi hanno loro malgrado
ceduti in prestito per il bene della comunità”.
“Vi
diciamo grazie - concludono le quattro firmatarie del lungo messaggio - e
facciamo fin da ora una promessa: quando usciremo da questo tunnel non vogliamo
dimenticarvi, vorremmo conoscere i vostri volti per continuare a guardarvi con
grande ammirazione e gratitudine. Perché la parte più difficile, in tutta
questa vicenda, sta toccando a voi!”.
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