(C.Bott.) Alpini in prima linea anche nell’emergenza
coronavirus e accanto alla Fondazione comunitaria del Lecchese nella raccolta
fondi destinata a coprire le spese di acquisizione di oltre un milione di
mascherine da distribuire alle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali
del territorio, oltre che alla Protezione civile e ad altri enti in difficoltà
nel reperimento dei dispositivi di sicurezza.
La
mobilitazione parte dalla sezione Ana di Lecco che ha promosso appunto a sua
volta una raccolta di fondi rendendo pubblici gli estremi del bonifico bancario
da intestare a: A.N.A. Associazione nazionale alpini sezione di Lecco - IBAN IT33X0521622902000000000564 -
Causale “Emergenza coronavirus” - Nominativo del donatore.
Il
Gruppo alpini di Perledo ha subito aderito all’iniziativa mettendo a
disposizione la somma di 2.000 euro.
“Ma
le penne nere non si fermano qui - spiega il capogruppo, Osvaldo Cesana - Dopo
aver provveduto a quel primo versamento, alcuni soci hanno manifestato il
proposito di contribuire a loro volta alla raccolta a titolo personale. Da
qui l’idea di raccogliere offerte tra cittadini, aziende e associazioni di Perledo”.
“Considerata
la difficoltà attuale a effettuare operazioni bancarie - aggiunge il capogruppo
- per aderire alla raccolta consigliamo di contattare i consiglieri del nostro gruppo,
oppure di telefonare al 339-56.59.714.
Ricordiamo inoltre che si può aderire anche inviando una e-mail all’indirizzo perledo.lecco@ana.it”.
Va
detto che il territorio comunale di Perledo è stato particolarmente colpito
dalla pandemia in atto. “Si sono infatti registrati parecchi casi di
contagio - ricordano le penne nere - e vi è una situazione poco tranquilla all’istituto
“Sacra famiglia”, in frazione Regoledo,
dove è presente un focolaio non ancora estinto”.
“Non
siamo insomma tra i più fortunati - continua Cesana - e anche alcuni nostri
soci sono stati colpiti dal virus di persona, o in ambito familiare. A loro va
la solidarietà del gruppo. Abbiamo dato la nostra disponibilità per la consegna
a domicilio di alimenti e farmaci in accordo con l’amministrazione
comunale che ha organizzato il servizio e non mancheranno altre
iniziative per superare questo momento così difficile”.
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