Gianfranco Poletti, un mese fa l'addio in Canada. |
(C.Bott.) “Uno
tra i più grandi successi di Franco, nella sua vita, è stato aiutare a crescere
suo nipote e i suoi tre meravigliosi figli Steven, Kathy e Anthony, che lo
hanno reso così orgoglioso. Si “accendeva” quando iniziava a parlare dei suoi
figli, di suo nipote o della cucina di sua moglie. Niente lo rendeva più felice
di sapere i suoi figli contenti e di vedere riunita la sua famiglia attorno al
tavolo per condividere un delizioso pasto preparato dall’amore della sua vita.
Nessuno e nient’altro poteva battere qualsiasi cosa Teresa avesse fatto con le
sue mani. Adorava sua moglie, che era la sua fonte di ispirazione tanto erano
innamorati l’uno dell’altra ancora dopo 45 anni di matrimonio”.
A
pronunciare queste parole è stata, neppure un mese fa durante la cerimonia
funebre, Holly, la giovane donna che il prossimo 1° agosto sposerà Anthony,
appunto uno dei tre figli di Gianfranco Poletti, morto lo scorso 19 febbraio all'età di 71 anni a
Sudbury in Canada, dove risiedeva da 50 anni dopo aver vissuto a Mandello (dove
abita tuttora sua sorella Gladis e dove dal 1963 al maggio del ‘70 aveva
lavorato alla Cooperativa “La Popolare”, il negozio gestito da Audilio
Valpolini in via Cesare Battisti) e dal ’57 al ’69 a Grumo di Lierna.
Amava
lo sport e lo praticava. Aveva giocato a pallone e in gioventù si era
avvicinato con ottimi risultati anche al judo, tanto che nel 1970, difendendo i
colori dell’Unione ginnastica Ghislanzoni di Lecco, da esordiente in una
competizione ufficiale aveva conquistato un brillante primo posto nella
categoria fino a 93 chili.
E
poi il suo legame con gli alpini, che l’aveva portato a diventare socio del
gruppo delle penne nere di Sudbury.
Gianfranco il giorno delle nozze con Teresa. |
Si
è detto delle parole pronunciate dalla futura nuora al suo rito funebre. Parole
sentite e molto tenere per descrivere la personalità e delineare il carattere amabile di
un uomo che ha dedicato la vita alla famiglia e al lavoro.
“Franco
aveva un grande senso dell’umorismo - aveva ricordato Holly - Poteva farti
ridere in qualsiasi momento e sapeva come trarre il meglio da ogni situazione.
Era un vero tuttofare. Adorava parlare del tempo trascorso in Italia con i
genitori, con sua sorella Gladis, con gli altri familiari e con gli amici… e
delle sue avventure. Gli piaceva concentrarsi sui bei momenti e sui ricordi
felici. E ha sempre messo la famiglia al primo posto, anche prima di se stesso.
Non ho mai visto un marito, un padre o un nonno così premuroso, così attento e
amorevole. Vederlo con Lorenzo è stato qualcosa di speciale”.
Già,
Lorenzo, l’amatissimo nipote. “Era diventato il suo aiutante - aveva detto - e
voleva essere proprio come suo nonno. Voleva ripetere qualunque cosa lui stesse
facendo, sia che si trattasse di spalare la neve o di lavorare in garage.
Voleva essere forte come il nonno”.
Con i suoi amici alpini. Gianfranco Poletti è il primo a destra. |
Poi
un tenerissimo ricordo: “Lo scorso dicembre Franco si era vestito da Babbo
Natale e si era arrampicato in cima al garage in modo che Lorenzo potesse
guardarlo scendere dalla scala e consegnare un regalo soltanto per lui. Lo
sguardo sul volto di Lorenzo e la gioia negli occhi di Franco nel vederlo così
felice non li dimenticherò mai”.
E’
stato un rapporto forte e particolarmente intenso, quello tra Gianfranco e sua
moglie. L’ha sottolineato, Holly, ai funerali. “Teresa e Franco - ha detto -
adoravano raccontare storie insieme. Uno di loro avrebbe iniziato la storia e
l’altro l’avrebbe finita… Erano sempre sulla stessa pagina e entrambi sapevano
cosa stava pensando l’altro ancor prima di dirlo. Non ho mai visto un amore
come il loro in tutta la mia vita”.
E
ancora: “Il matrimonio di Franco e Teresa mi ha dato speranza e ispirazione per
il tipo di amore che avrei potuto avere con Anthony. Sono e sarò sempre grata a
entrambi per avermi mostrato cos’è e com’è il vero amore”.
Gianfranco in una foto che lo ritrae con mamma Caterina. |
Infine
qualche altro ricordo di Gianfranco: “Era un uomo buono e so che chiunque ha
avuto la fortuna di conoscerlo sarà d’accordo. Anche se è difficile non
sentirsi come quando una persona cara ci lascia troppo presto, possiamo
consolarci sapendo che non ha sofferto e che ha lasciato questa terra con tutto
ciò che ha sempre desiderato. La sua eredità vivrà nei suoi figli e
nei suoi nipoti e non dimenticheremo mai il modo con cui ha reso questo mondo
un posto migliore”.
E
un ultimo pensiero, rivolgendosi direttamente a Gianfranco: “Promettiamo di non
smettere di raccontare le tue storie e sappiamo che continuerai a vegliare su
di noi. Ti ameremo sempre e ti ringraziamo per essere l’uomo affidabile,
laborioso, amorevole, divertente e insostituibile che eri. Franco, sei una
stella splendente e non sarai dimenticato”.
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