Lo
scorso 9 marzo il presidente della Provincia di Sondrio Elio Moretti, sindaco
di Teglio, raccomandava a tutti i valtellinesi, con un accorato e giustissimo
intervento sui social, di rimanere a casa e di rispettare le prescrizioni
contenute nel Dpcm, unici e validi strumenti per contenere il contagio da Covid-19.Un
intervento all’indomani di un week-end in cui le stazioni sciistiche della
nostra provincia furono prese d’assalto da turisti e valtellinesi stessi.
Una
situazione di forte rischio, a tal punto che anche il prefetto di Sondrio ha
sentito il dovere di ribadire il rispetto delle prescrizioni, raccomandando a
tutti di limitare al minimo gli spostamenti sul territorio al fine di ridurre
il più possibile i rischi.
Oggi,
17 marzo, con sorpresa e reale sgomento leggiamo le dichiarazioni dello stesso presidente
Moretti, affidate al social Valnews.it,
che invita turisti e proprietari di seconde case a venire in Valtellina, purché
siano rispettate le regole.
A
questo punto è legittimo chiedersi quali siano le regole che devono essere
rispettate: quelle di stare a casa o quelle di viaggiare e raggiungere le
località di villeggiatura in Valtellina?
Con
104 casi di contagio da Covid-19 accertati in provincia e con un sistema
sanitario già sotto pressione e quasi al collasso, queste dichiarazioni
giungono non solo inaspettate ma anche - a nostro avviso - fuori luogo, da
parte del presidente che in questo momento rappresenta tutti i valtellinesi e
che avrebbe il compito di tutelare la salute e la sicurezza degli stessi, oltre
a quello di interpretare e mettere in atto le disposizione governative e
prefettizie.
Certamente
la nostra provincia vive di turismo. Certamente la nostra provincia ha una
vocazione turistica forte e prevalente, ma per ogni cosa c’è il suo tempo e ora
è il tempo di rimanere a casa. Un atto d’amore da compiere per noi e per gli
altri. La nostra valle continuerà a essere accogliente e ospitale. E lo sarà
ancora di più quando l’emergenza sarà finita. I valtellinesi si rimboccheranno
le maniche e torneranno a lavorare nel pieno delle proprie possibilità, con la
professionalità che li ha sempre contraddistinti.
Le
parole di oggi sono parole che ci stupisce leggere in luogo del fatto che la
figura che le ha scritte è colui che, per dovere istituzionale, dovrebbe seguire
le regole imposte dal Dpcm, ancorché suggerite dal buon senso.
Chiediamo
quindi che si faccia un passo indietro e si riconosca l’errore compiuto,
invitando tutti a stare a casa piuttosto che muoversi e mettere a rischio la
propria e l’altrui salute.
Fratelli d’Italia - Sondrio
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