(C.Bott.) Lui è giocoliere e sputafuoco,
trampoliere e clown. Ha ideato progetti ed eventi teatrali e musicali, oltre ad
animare varie iniziative programmate da enti, scuole, fondazioni e
associazioni. A Mandello il suo nome si lega ad esempio ai laboratori della
“Dimensione creativa”, progetto portato avanti alla “Fondazione Ercole Carcano”
fin dalla metà degli anni Novanta secondo un itinerario che propone, appunto
anno dopo anno, laboratori di arte, teatro e musica durante i quali i bambini
sperimentano alcune fondamentali regole del gioco come apprendimento delle
varie tecniche artistiche.
Lui
è Giorgio Galimberti, che anni fa ha aperto, avvalendosi dell’apporto e del
sostegno di alcuni collaboratori, un centro d’arte per bambini e ragazzi e che
ha collaborato alla creazione di un club cinematografico rivolto sempre ai più
piccoli.
In
tempi più recenti ha anche avviato un interessante progetto con i tamburi
taiko, termine che si lega a pratiche di culto locali che in Giappone derivano
da antiche usanze dei clan, soliti venerare i loro antenati che, con il passare
delle generazioni, divenivano divinità locali.
Non
a caso il taiko comprende ritmi, canzoni originali e movimenti particolari e nella tradizione giapponese si unisce anche a forme artistiche,
oltre ad avere accompagnato l’arte drammatica fin dalle sue origini, a partire
dal XVII secolo, e a essere stato introdotto nel teatro kabuki.
Giorgio Galimberti |
In
tempi come quelli attuali, con la grave emergenza legata alla diffusione del
coronavirus, e in una realtà nuova e certamente complessa dove tutto sembra
essere immobile c’è chi ha pensato di dare piccoli quanto significativi
contributi per rendere piacevoli le giornate a se stesso ma anche e soprattutto
agli altri.
Tra
questi vi è proprio Giorgio Galimberti e per lui gli “altri” sono i bambini, ai
quali ha sempre raccontato tante, tantissime storie.
“Ora
scuole e teatri sono forzatamente chiusi - dice - e anch’io sono fermo con il
mio lavoro. Mi sono allora chiesto: cosa posso fare? E la risposta è stata:
potrei continuare a raccontare storie ai bambini. Ho lanciato questa mia idea a
un’emittente televisiva locale, che ha apprezzato e accettato di trasmettere il
progetto di narrazione loro proposto”.
“C’è
però sempre… un ma - aggiunge Galimberti - rappresentato in questo caso dalla
mancanza di uno sponsor che mi avrebbe consentito di coprire la somma di 2.500
euro necessaria a far partire questo progetto”.
Ma
Galimberti, da attore e mai come in questo caso da positivo sognatore, non si è
demoralizzato e ha lanciato il cosiddetto “progetto crowdfunding”, termine che
sta a indicare un processo collaborativo destinato a coinvolgere un gruppo di
persone che utilizza il proprio denaro per sostenere gli sforzi di singole
persone o di organizzazioni.
Ha
così scritto a 100 amici dicendo loro che se ciascuno mettesse a disposizione
25 euro lui raggiungerebbe senza difficoltà la somma necessaria a coprire le
spese legate all’ideazione, alla progettazione e alla realizzazione scenica e
televisiva del suo progetto, denominato “Favole a merenda e della buonanotte”.
“Se non potete pazienza - così Galimberti conclude il suo messaggio indirizzato
ai 100 amici - Io comunque vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato e vi
auguro di cuore una buona nuova vita”.
Grande Amico, Zio Giorgio. Sempre con l'occhi pienni di sogni!!
RispondiEliminaAbraços,
Rui Pedro Cardoso