26 marzo 2020

Favole in Tv nei giorni dell’emergenza. L’appello di un attore a 100 amici

Giorgio Galimberti scrive: “Vorrei continuare a raccontare storie ai più piccoli ma per farlo devo coprire le spese legate all’ideazione, alla progettazione e alla realizzazione scenica e televisiva”
(C.Bott.) Lui è giocoliere e sputafuoco, trampoliere e clown. Ha ideato progetti ed eventi teatrali e musicali, oltre ad animare varie iniziative programmate da enti, scuole, fondazioni e associazioni. A Mandello il suo nome si lega ad esempio ai laboratori della “Dimensione creativa”, progetto portato avanti alla “Fondazione Ercole Carcano” fin dalla metà degli anni Novanta secondo un itinerario che propone, appunto anno dopo anno, laboratori di arte, teatro e musica durante i quali i bambini sperimentano alcune fondamentali regole del gioco come apprendimento delle varie tecniche artistiche.
Lui è Giorgio Galimberti, che anni fa ha aperto, avvalendosi dell’apporto e del sostegno di alcuni collaboratori, un centro d’arte per bambini e ragazzi e che ha collaborato alla creazione di un club cinematografico rivolto sempre ai più piccoli.
In tempi più recenti ha anche avviato un interessante progetto con i tamburi taiko, termine che si lega a pratiche di culto locali che in Giappone derivano da antiche usanze dei clan, soliti venerare i loro antenati che, con il passare delle generazioni, divenivano divinità locali.
Non a caso il taiko comprende ritmi, canzoni originali e movimenti particolari e nella tradizione giapponese si unisce anche a forme artistiche, oltre ad avere accompagnato l’arte drammatica fin dalle sue origini, a partire dal XVII secolo, e a essere stato introdotto nel teatro kabuki.
Giorgio Galimberti
In tempi come quelli attuali, con la grave emergenza legata alla diffusione del coronavirus, e in una realtà nuova e certamente complessa dove tutto sembra essere immobile c’è chi ha pensato di dare piccoli quanto significativi contributi per rendere piacevoli le giornate a se stesso ma anche e soprattutto agli altri.
Tra questi vi è proprio Giorgio Galimberti e per lui gli “altri” sono i bambini, ai quali ha sempre raccontato tante, tantissime storie.
“Ora scuole e teatri sono forzatamente chiusi - dice - e anch’io sono fermo con il mio lavoro. Mi sono allora chiesto: cosa posso fare? E la risposta è stata: potrei continuare a raccontare storie ai bambini. Ho lanciato questa mia idea a un’emittente televisiva locale, che ha apprezzato e accettato di trasmettere il progetto di narrazione loro proposto”.
“C’è però sempre… un ma - aggiunge Galimberti - rappresentato in questo caso dalla mancanza di uno sponsor che mi avrebbe consentito di coprire la somma di 2.500 euro necessaria a far partire questo progetto”.
Ma Galimberti, da attore e mai come in questo caso da positivo sognatore, non si è demoralizzato e ha lanciato il cosiddetto “progetto crowdfunding”, termine che sta a indicare un processo collaborativo destinato a coinvolgere un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro per sostenere gli sforzi di singole persone o di organizzazioni.
Ha così scritto a 100 amici dicendo loro che se ciascuno mettesse a disposizione 25 euro lui raggiungerebbe senza difficoltà la somma necessaria a coprire le spese legate all’ideazione, alla progettazione e alla realizzazione scenica e televisiva del suo progetto, denominato “Favole a merenda e della buonanotte”. “Se non potete pazienza - così Galimberti conclude il suo messaggio indirizzato ai 100 amici - Io comunque vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato e vi auguro di cuore una buona nuova vita”.

1 commento:

  1. Grande Amico, Zio Giorgio. Sempre con l'occhi pienni di sogni!!
    Abraços,
    Rui Pedro Cardoso

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