15 marzo 2020

E’ morto Rodolfo Alippi, lo piangono Crebbio e le penne nere


Rodolfo Alippi
(C.Bott.) “Ciao Rodolfo. Questa sera saremmo voluti venire a salutarti a casa tua, ma quel maledetto virus ce lo impedisce. Tu, nella tua semplice bontà, sicuramente ci capirai. Ma non ti preoccupare, verremo a trovarti presto. Intanto adesso tu goditi il posto che ti sei meritato nel Paradiso di Cantore. Quando tutto sarà finito, ci recheremo insieme al cimitero per un momento di preghiera sulla tua tomba”.
Un messaggio sincero, carico di affetto e dettato dal cuore. L’hanno scritto gli alpini di Mandello per ricordare Rodolfo Alippi, morto all’età di 82 anni.
Chi l’ha conosciuto parla di lui come di un brav’uomo, schietto e semplice, che amava stare tra i giovani al punto da affiancarli nell’organizzazione e nella preparazione di ogni festa che si svolgeva nella “sua” Crebbio, la frazione di Abbadia Lariana dove abitava in via della Costituzione.
Il pensiero va allora inevitabilmente alla festa patronale di Sant’Antonio di ogni gennaio, ma anche - finché è stata organizzata - all’altrettanto tradizionale appuntamento con la festa proposta in occasione del Ferragosto. Lui c’era, sempre in prima linea. Sempre attivo e sempre disponibile.
Poi il grande attaccamento alla penna nera. Socio del gruppo di Mandello dell’Ana, ne fu per anni consigliere e alfiere, oltre che referente per gli alpini di Abbadia.
Per un ventennio volontario del Soccorso degli alpini intitolato al tenente Gildo Molteni, assolveva all’incarico di autista, lo stesso da lui svolto per anni alla “Carcano” di Mandello, dove aveva lavorato.
Rodolfo Alippi lascia la moglie Augusta Zucchi e i figli Riccardo, Paola e Roberto, quest’ultimo presidente dell’associazione “Quii de Crebi” e a sua volta impegnato ogni anno in prima persona nell’organizzazione della festa patronale della frazione.

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