In silenzio e in preghiera davanti al monumento ai caduti di Abbadia Lariana. |
(C.Bott.) Dal Lago alla Valtellina un minuto di
silenzio per ricordare le vittime di un nemico tanto invisibile quanto
agguerrito e aggressivo. Un momento di raccoglimento e di preghiera per onorare
chi purtroppo ha perso questa difficile battaglia contro il coronavirus. Uno
spazio di riflessione per condividere con le comunità locali il lutto di un
intero territorio, essere al fianco dei familiari di chi non c’è più e far sentire loro la vicinanza di tutti in questa drammatica situazione.
Dalla
sponda orientale del Lario fino a Fusine, piccolo comune della provincia di
Sondrio guidato dallo scorso anno da Monica Taschetti, lecchese trapiantata da
anni in Valtellina, sindaci e parroci hanno unito il loro silenzio, più ancora
delle loro voci, rotto soltanto dai rintocchi a lutto delle campane.
A
Lierna è stato il monumento ai caduti ad accogliere il sindaco, Silvano
Stefanoni, e il parroco don Marco Malugani per la breve quanto significativa cerimonia,
mentre a Dervio il minuto di raccoglimento si è tenuto davanti al palazzo
municipale, presenti il sindaco Stefano Cassinelli, il parroco don Andrea
Molteni, il responsabile del gruppo comunale di Protezione civile, Marzio
Colombo, e alcuni agenti della Polizia locale.
La cerimonia a Lierna in onore delle vittime del Covid-19. |
Ad
Abbadia Lariana al momento di raccoglimento davanti al monumento ai caduti e
alla preghiera del parroco, don Fabio Molteni, si è aggiunta questa
riflessione del sindaco, Roberto Azzoni: “Solitamente ci ritroviamo davanti a
questo monumento per ricordare e commemorare i caduti di eventi lontani, letti
sui libri di storia o quasi persi nei ricordi degli anziani. Un rito quasi
diventato routine. Il dolore di quegli eventi lontani affievolito dal passare
del tempo. Oggi invece siamo qui a ricordare e a commemorare tutti coloro che
stanno cadendo per colpa di questo virus in un’emergenza sanitaria senza uguali
nel dopoguerra”.
Il minuto di silenzio davanti al municipio di Dervio. |
“Non
siamo qui a ricordare freddi numeri o statistiche - ha detto Azzoni - ma a
commemorare storie, affetti e ricordi spazzati via senza la possibilità di un
saluto ai propri cari, senza la possibilità di quell’umana vicinanza, di quella
condivisione di ricordi, della solennità di un rito funebre che rendono un po’
meno dura la perdita di un familiare. Siamo qui, dinnanzi al monumento ai
caduti, in un silenzio assordante e in un vuoto desolante. Siamo qui, impauriti
e smarriti con le nostre vite completamente stravolte nelle loro abitudini. Siamo
qui, dinnanzi al monumento ai caduti, angosciati per il futuro e impauriti dalle
immediate conseguenze sociali ed economiche”.
Il sindaco Monica Taschetti davanti al municipio di Fusine. |
“Da
questo periodo di sofferenza e dolore - ha aggiunto il primo cittadino - dovremo,
quando sarà possibile, ripartire. E questo periodo di sofferenza e dolore ci
deve spronare a ripartire con un ancora più forte senso di comunità, con un
ancora più forte slancio di solidarietà, con il riscoprire le vere priorità e
abbandonare l’egocentrismo che troppo spesso ha caratterizzato i momenti
passati di frenetico benessere. Sono orgoglioso e fiero della risposta che
Abbadia ha dato in questa fase. Risposta nel rispettare le regole, nella
solidarietà, nella messa a disposizione del proprio tempo e delle proprie forze
per aiutare chi è più debole e in difficoltà. E sono certo che questa risposta sarà
ancora più forte, unita e compatta quando questa tempesta passerà e torneremo
ancora a salutarci e abbracciarci”.
Il sindaco di Lierna, Silvano Stefanoni. |
“Infine
voglio ringraziare, con tutto il cuore, chi si sta adoperando in prima linea a
gestire l’emergenza qui ad Abbadia. Il gruppo di Protezione civile, chiamato a
gestire una situazione nuova e complessa, assistendo i nostri anziani e malati.
I nostri tre agenti di polizia, che nonostante l’estrema difficoltà del momento
e le preoccupazioni per la loro sicurezza sono al servizio della popolazione. Le
nostre associazioni che si stanno prodigando per interventi di supporto e
vicinanza alla popolazione. E soprattutto tutti i volontari del Soccorso degli alpini
e tutti i medici e infermieri del nostro territorio che purtroppo, nel servire
gli altri, si sono ammalati e che anche in questa fase mettono il desiderio di
tornare a rendersi utili a chi soffre davanti alla sofferenza”.
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