Il rifugio "Lecco" ai Piani di Bobbio. |
“Dobbiamo guadagnare tempo per evitare i picchi di contagio con il collasso del sistema ospedaliero”. Ce lo hanno ripetuto i medici da tempo, hanno provato a convincerci le istituzioni con i decreti e con il richiamo al senso di responsabilità, ma sembra non sia servito a nulla.
Anzi,
anche sulle nostre montagne abbiamo assistito a scene che possiamo soltanto definire
- astenendoci da espressioni scurrili (che pur meglio renderebbero l’idea) - irresponsabili.
Il
divieto di aggregazione è stato recepito solo come un obbligo cittadino e così
nei nostri rifugi abbiamo assistito alle discussioni di chi voleva essere
servito al banco o di chi, spazientito dal dover attendere il proprio turno
fuori dalla struttura, tentava di forzare l’ingresso obbligando il gestore a mettere
una persona di guardia all’ingresso!
Nel
nostro piccolo abbiamo raccolto la proposta e la volontà di mandare un segnale
forte, di responsabilità, qual è quello della nostra rifugista del rifugio “Lecco”
ai Piani di Bobbio.
“Vorremmo
chiudere per due settimane. Ci dispiace per i nostri clienti affezionati, ma la
gente non capisce il senso delle limitazioni; proviamo a dare un piccolo
segnale che faccia capire la non normalità di quello che sta succedendo”.
Siamo
certamente d’accordo con Eugenia e la sua famiglia e così con Nicola ed
Emanuela della “Stoppani”, giustamente preoccupati anche come neogenitori.
Quindi
i rifugi del Cai Lecco - “Stoppani” e “Lecco” - sono chiusi da oggi per due
settimane, salvo restrizioni ulteriori imposte dalle autorità.
Il rifugio "Stoppani". |
La
sezione lecchese ha altresì deciso di stornare i ratei di affitto per il
periodo di chiusura forzata, invitando eventualmente, nella massima libertà, a
donare parte dei ratei al fondo attivato dalla Fondazione comunitaria Lecchese
a supporto dei reparti ospedalieri attualmente al limite della propria
operatività.
Siamo
convinti che i veri appassionati di montagna sapranno sopportare questo piccolo
sacrificio. Alla fine, quando tutto sarà finito, ci troveremo insieme nei
nostri rifugi con l’orgoglio di aver dato il proprio, seppur piccolo,
contributo.
Il presidente del Cai Lecco - Alberto Pirovano
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