L’appello
diffuso il giorno prima sui social era stato del resto chiaro: “Apriamo le
finestre, usciamo sui balconi e suoniamo insieme anche se lontani uno
dall’altro… Basta cantare o suonare uno strumento, basta farsi sentire perché
la musica è la migliore medicina per curare l’anima e in questo momento ne
abbiamo davvero bisogno”.
Il
flash mob sonoro di ieri contro il coronavirus è stato un successo. Da Nord a
Sud del Paese anche una finestra aperta o un balcone sono stati idealmente un
braccio per tendersi la mano, per sfogare lo stress e, se possibile, suscitare
emozioni. O anche semplicemente strappare un sorriso.
E’
stato così anche nel Lecchese, dove l’appello è stato recepito da non pochi
musicisti. E’ il caso di Giulia Molteni, Ranieri Ragno Fumagalli e Francesco
Albarelli, esibitisi rispettivamente al pianoforte, al low whistle in re
irlandese e al violino nelle loro case di Mandello, San Giovanni di Lecco e
Sueglio. Se non fosse intervenuta l’emergenza coronavirus, i tre musicisti
avrebbero tra l’altro dovuto essere i protagonisti del concerto-tributo a
Fabrizio de André “Umbre de muri”, a favore dell’istituto “La Nostra famiglia”,
previsto per domenica 5 aprile al teatro comunale di Mandello e proposto con
successo lo scorso febbraio a Milano nel giorno degli 80 anni del grande
cantautore genovese.
Sempre
a Mandello piccolo concerto con il flauto traverso sul balcone di casa per la
giovanissima Lucia Benedetta Missaglia, mentre ad Abbadia Lariana hanno aderito
al flash mob sonoro e si sono esibite al flauto traverso e al pianoforte
Emanuela Milani, Elisa e Angela Del Pozzo, a Lecco Francesca Arrigoni alla
chitarra, Brunella Gallo al flauto dolce, Gianfranco Panzeri al violoncello e Alessandro
Castelli al trombone, a Mariano Comense Giusy Colzani al sax (accompagnata da
tutta la famiglia), a Tavernerio Angelo Sormani al flicorno, a Como Anna Camporini
al violoncello e Giacomo Coletti al violino, a Cabiate Ilaria Sangregorio al clarinetto.
Da
Roma, infine, non è mancata la testimonianza di Sandro Marchetti del Quintetto
di fiati “Gianni Rodari”, esibitosi all’oboe.
Da
loro un unico emblematico messaggio: “Andrà tutto bene”.
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