Anche nelle piazze del Lecchese
ogni anno venivano offerte gardenie e ortensie a sostegno delle persone affette da sclerosi multipla
“Stiamo
vivendo un’emergenza
senza precedenti,
che ha cambiato improvvisamente le priorità di tutti noi. Siamo tutti invitati
a restare a casa per ridurre le occasioni di contagio da coronavirus e a
spostarci solo per necessità gravi. Per questo, con senso di responsabilità
verso le persone con sclerosi multipla, i 13.000 volontari che ci accompagnano
in ogni evento, tutti i nostri sostenitori e concittadini, abbiamo
annullato l’evento “Bentornata gardensia”,
in programma dapprima per il 6, 7 e 8 marzo poi per il 20, 21 e 22 di questo
mese. Una scelta sofferta ma necessaria, che avrà conseguenze pesanti perché vengono
a mancare improvvisamente circa 3,5 milioni di euro che ogni anno ci consentono
di offrire aiuto concreto alle persone affette da sclerosi multipla”.
Francesco Vacca, presidente nazionale
dell’Aism, e Mario Alberto Battaglia,
alla guida della Fism, ufficializzano la decisione di annullare l’appuntamento
che ogni anno vedeva l’associazione offrire gardenie e ortensie anche in molte
piazze del Lecchese.
“Le persone con sclerosi multipla - spiegano - rischiano di essere colpite due volte dalla crisi
sanitaria e sociale scatenata dal coronavirus: oggi, poiché
siamo costretti alle restrizioni come tutti, vediamo ridotti i servizi di cui
abbiamo bisogno. E molti di noi a causa della fragilità del sistema immunitario
devono adottare ancora più cautela. Domani, quando tutto questo sarà finito,
vogliamo continuare a garantire gli aiuti e le attività che abbiamo sviluppato
per sostenere e migliorare la nostra vita, dal trasporto con mezzi attrezzati
per le carrozzine per andare dai terapisti della riabilitazione o per le visite
di controllo, fino all’aiuto domiciliare di chi si muove a fatica e necessita
di essere sostenuto nelle attività quotidiane”.
“In
questi momenti - aggiungono Vacca e Battaglia - noi stiamo facendo di tutto per
riconvertire i servizi, ma ci preoccupa enormemente anche cosa riusciremo fare
una volta finita l’emergenza, quando non avremo i fondi per portarli avanti. E’ un’emergenza nell’emergenza che rischia di
lasciare sole le persone più fragili. E in questo momento così
difficile abbiamo bisogno di avere tutti al nostro fianco, perché soltanto
rimanendo insieme potremo continuare il nostro lavoro per tutte le persone coinvolte
nella sclerosi multipla”.
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