Da Francesco
Riva, preside della scuola secondaria di primo grado “Massimiliano Kolbe” di
Lecco, riceviamo e pubblichiamo:
“In
questi giorni di “riposo forzato”, mentre il ministero dell’Istruzione attiva
una task force per sostenere gli istituti attraverso strategie di didattica a
distanza (giustamente, non fraintendetemi), mentre la mail della segreteria della
scuola si riempie di offerte commerciali di piattaforme e strumenti digitali a
supporto dei docenti e degli studenti costretti a casa, mentre i genitori
inviano richieste di aiuto per riempire il vuoto delle giornate senza
compiti... Mentre accade tutto questo io e i miei insegnanti abbiamo sentito il
bisogno di aiutarci e aiutare i nostri ragazzi a guardare con verità a questo
tempo così strano: come reagire? Farsi prendere dalla paura e chiudersi in casa
a far nulla? Saltare il disagio che questa situazione genera e proporre una
scuola-in-casa per andare avanti e non pensarci?
Abbiamo
sentito, innanzitutto noi adulti, l’esigenza di non perdere l’occasione di
vivere e far vivere ai nostri alunni questa condizione all’altezza del
desiderio del nostro cuore, che è prima di tutto desiderio di bellezza e
felicità. Non è forse questo lo scopo dell’educazione? Ci siamo chiesti e
abbiamo rilanciato la domanda ai nostri studenti: queste giornate “senza scuola”
possono non essere vuote? Il virus che ci sta bloccando in casa è in grado di
bloccare anche il nostro desiderio?
Così
abbiamo proposto ai ragazzi di raccontarci quello che di bello stanno facendo
in questi giorni. Nessuna espressione di matematica, non elenchi di verbi
irregolari da studiare, ma una semplice provocazione: “Come sto usando del “tempo
libero” di questi giorni? E’ solo un “tempo vuoto”, o l’occasione di riscoprire
la bellezza che ci circonda, anche usando i miei talenti e la mia creatività?”.
Le
risposte che ci stanno arrivando, e che abbiamo deciso di condividere con la
comunità attraverso i nostri canali social, sono sempre più sorprendenti delle
nostre aspettative e dei nostri pensieri, come testimonia la lettera di un’alunna
di terza media: “L’arrivo del Coronavirus mi ha colta di sorpresa […] Ho
cercato di sfruttare questo tempo a casa per cercare di distrarmi dalla paura.
Mai avrei immaginato che da una situazione di disagio potesse nascere qualcosa
di buono! […] Spesso mi capita di vivere delle giornate senza sosta, che tra un
impegno e l’altro non permettono di pensare, la fretta sembra quasi divorare il
mio desiderio. [...] Invece, annullate le attività scolastiche e sportive, ho
sviluppato la necessità di riempire ogni attimo con una riflessione, un
ricordo, un’attività o un passatempo. […] Questo periodo non è per nulla
facile, è molto più facile invece lasciarsi intimidire dalla situazione. Spero
che il nostro Paese e tutto il mondo riescano a superare questa grande
difficoltà, non vedo l’ora che le condizioni migliorino e che si torni alla
normalità. Nell’attesa continuo a cercare la bellezza anche in questa complessa
realtà”.
Uno
spettacolo ai nostri occhi e un aiuto a noi adulti a riscoprire il vero senso
del nostro agire come insegnanti e educatori: risvegliare l’umano che c’è in
ciascuno di noi, riaccendere i desideri profondi del nostro cuore, unico vero
antidoto al vuoto che sempre più ci circonda”.
Francesco Riva - preside della Scuola secondaria di primo
grado “Massimiliano Kolbe” di Lecco
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