Riccardo Fasoli, dal 2015 sindaco di Mandello. |
di Claudio Bottagisi
In
luglio compirà 35 anni. Laureato in Economia e gestione delle imprese all’Università
degli studi di Pavia, vanta un passato sportivo che lo ha visto eccellere nel
canottaggio. In questa disciplina ha conquistato il titolo iridato nel 2003 nel
“quattro senza” (a comporre con lui l’equipaggio campione del mondo vi erano
Martino Goretti, Marco Cecchin e Luca Martin) e un titolo italiano vinto lo
stesso anno nel “due senza” nella categoria Juniores.
Dal
2015 è sindaco di Mandello e alle prossime elezioni amministrative si
ripresenterà alla guida del “Paese di tutti”, la lista che ha espresso appunto
sindaco e giunta in questo quinquennio.
Sindaco Fasoli,
si chiude il mandato coinciso con la sua elezione a primo cittadino. Qual è il
bilancio di questi suoi cinque anni, sia umanamente sia per quanto riguarda
l’aspetto strettamente amministrativo?
Umanamente
sono stati cinque anni bellissimi. Ho conosciuto molti mandellesi che si danno
da fare per il loro territorio e per i loro concittadini, ho toccato con mano
grandi difficoltà umane e lavorative e avuto la soddisfazione, non sempre
purtroppo, di aver contribuito a dare soluzioni positive. Dal punto di vista
amministrativo il bilancio è molto positivo. Abbiamo portato a termine tanti
piccoli e grandi interventi sia tra le opere pubbliche sia nel settore dei servizi
alla cittadinanza. La questione ex area Cortesi ci ha rubato troppo tempo,
energie e denaro e non ci ha consentito di concentrarci su altro. Di
conseguenza siamo un po’ in ritardo con
altri progetti. In quella procedura ho capito che in politica il rapporto umano
passa in secondo piano e troppo spesso c’è chi fa di tutto per metterti in
difficoltà, mettendo in discussione persino la tua onestà.
Dell’esperienza
di sindaco, cosa l’ha più sorpresa positivamente e quali sono stati invece la
sua delusione o comunque il suo rammarico?
In
positivo i nostri giovani, dalle scuole dell’infanzia fino alle scuole medie:
ho avuto modo di incontrarli tante volte e mi hanno sempre stupito
positivamente per la voglia di essere attivi nella nostra comunità. Speriamo
che questa attenzione rimanga viva con il passare degli anni! Delusioni
particolari non ne ricordo, forse il rapporto con le minoranze sull’operazione
già citata. Il rammarico più grande è invece non essere riuscito a convincere
Colaninno a dare il via alla realizzazione del nuovo museo della Moto Guzzi.
C’è
un’iniziativa o un’opera pubblica o un qualsiasi intervento che avrebbe voluto
vedere andare in porto nell’arco del mandato e che invece non ha trovato
attuazione? O magari l’ha trovata soltanto parzialmente?
Come
intervento sicuramente la riqualificazione dell’area dell’ex Vellutificio Redaelli,
intervento che però non era così pronto a partire come ci era stato descritto
nel 2015 in campagna elettorale. Opere pubbliche: per cuore, il lungolago di
Olcio (poteva essere pronto ma lago alto e burocrazia ci porteranno al 2021),
per importanza lo svincolo della 36 (anche per questo si andrà dopo le elezioni).
Le cito ora due
progetti di cui si è tanto parlato nella campagna elettorale del 2015 e nel
corso del mandato amministrativo: appunto lo svincolo della superstrada 36 e la
riqualificazione dell’area dell’ex Vellutificio Redaelli. Qual è la situazione
attuale, nel dettaglio? E quali i tempi di attuazione preventivati?
Per
il primo siamo in gara di appalto per assegnare i lavori. Entro l’anno
avvieremo il cantiere. Un percorso lungo e complicato, nato dall’ottima
collaborazione con Anas, Provincia e Regione. Per la seconda siamo ancora
distanti dal trovare una soluzione. Come detto la valutazione ambientale
strategica avviata dalla giunta Mariani era stata proposta dalla proprietà, ma
l’investitore in grado di realizzarla non c’era! Siamo stati a volte vicini
alla soluzione per portare una vera novità a Mandello (l’interesse di “QC Terme”
non è un segreto) ma l’operazione ha costi molto importanti per via della
bonifica dell’area e della vicinanza del lago. Crediamo che l’indirizzo
turistico ricettivo debba essere il futuro prevalente per quell’area. In
alternativa, piuttosto che vederla residenziale, meglio attendere.
Un’altra opera
pubblica, in questo caso realizzata ma su cui si dovrà ancora intervenire: la
riqualificazione di piazza Garibaldi. C’è qualcosa che non ha funzionato a
dovere nei lavori eseguiti? E, in quel caso, cosa si sta facendo o si dovrà
fare?
Credo
sia un intervento che ha dato un nuovo volto a Mandello. Per alcuni brutto, per
altri bello: impossibile accontentare tutti. La fruibilità e la sicurezza
pedonale dell’intera area è sicuramente imparagonabile alla situazione
precedente! Qualcosa nella posa della pavimentazione non ha funzionato e
speriamo di trovare presto una soluzione. La burocrazia rende le varianti di
progetto e gli accordi tra le parti difficili, ma contiamo di sistemare il
tutto entro fine giugno.
Guardiamo al
voto del 2020. Perché, stando a quanto si dice e alle prese di posizione per
così dire già ufficiali di alcuni esponenti della sua giunta, non si
ripresenterà la maggioranza dei componenti dell’esecutivo uscente e forse anche
buona parte dei consiglieri eletti cinque anni fa nella lista del “Paese di
tutti”?
Di
amministrazione difficilmente si muore, ma è un’attività faticosa e poco
gratificante. Essere tutti giovani comporta avere impegni lavorativi e
familiari in continua evoluzione. Oltre alla passione servono anche tanto
impegno e tempo. Crescendo, famiglia e lavoro richiedono sempre maggiori
attenzioni ed è necessaria una scelta: le cose, se si fanno, vanno fatte bene.
Tutti i consiglieri e gli assessori uscenti continueranno a far parte del
gruppo, ma non sono più in grado di garantire l’attuale impegno. Il
coinvolgimento di nuove persone è da sempre un principio importante per il “Paese
di tutti”. Avremmo forse dovuto fare qualche avvicendamento in consiglio e,
perché no?, in giunta anche prima.
Riccardo Fasoli
in ogni caso ci sarà e così pure il gruppo che ha espresso appunto sindaco e
Giunta nell’ultimo quinquennio. Perché i mandellesi dovrebbero rinnovare la
maggioranza dei consensi a lei e al “Paese di tutti”?
Credo
che il nostro lavoro e il nostro impegno siano stati evidenti. Certo, si può
fare sempre di più e meglio: cosa che vorremmo fare nei prossimi 5 anni!
Che campagna
elettorale si aspetta? Da quanto si
intuisce non c’è esattamente la corsa a candidarsi e a mettersi in gioco, indipendentemente
dagli schieramenti e dalle posizioni…
Aspetto
di vedere quali saranno i candidati sindaco. Spero sia una campagna propositiva
più che denigratoria: la scorsa tornata parlare dei nostri contenuti e non di
quelli degli altri ha pagato molto. Se lo facessero tutte le liste sono sicuro
che ne beneficerebbe Mandello. E il suo futuro.
Quale il suo
giudizio sul ruolo e sull’operato dei due gruppi di opposizione nell’arco del
quinquennio?
Purtroppo
devo lamentare che non c’è stato un rapporto costruttivo. Con un atteggiamento
differente avremmo potuto fare tutti di più e meglio. Sul caso Cortesi mi sono
già espresso. Il comportamento tenuto con alcuni assessori, in primis
l’assessore Franco Patrignani, è stato in tutti e cinque gli anni pessimo e a mio
modo di vedere irrispettoso. Non hanno perso occasione politica e personale per
attaccarlo e denigrarlo, nonostante i rapporti di amicizia esistenti prima
delle elezioni. Questo modo di essere e di fare politica non la condivido e
fatico a sopportarlo.
Un’ultima
domanda: si è parlato molto, specie nell’ultimo anno, di ambiente e di
inquinamento. Qual è la situazione su questo fronte?
Mandello
ha grandi risorse occupazionali ma che nascondono alcune criticità spesso non
affrontate negli anni, o affrontate senza una vera volontà di soluzione. Alla
nostra Amministrazione va dato atto di avere avviato percorsi volti a risolvere
i problemi nel rispetto del difficile equilibrio tra imprese, lavoratori e
cittadinanza. La strada è ancora lunga per dare soluzioni definitive, ma
soprattutto per dare reale consapevolezza dei problemi a tutti gli attori
coinvolti: che siano problemi ambientali, di gestione del personale o
manageriali.
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