Grazia Scurria, capogruppo consiliare di "Casa Comune". |
E’ impegnata nella pubblica amministrazione da oltre cinque lustri e dal 2005 al 2015 ha ricoperto la carica di assessore nelle giunte guidate appunto per due mandati dal sindaco Riccardo Mariani. Grazia Scurria, capogruppo consiliare di “Casa Comune per Mandello democratica”, fa il bilancio della sua esperienza amministrativa alla vigilia del voto che vedrà Mandello rinnovare Giunta e consiglio comunale. E parla in particolare del quinquennio che appunto si avvia a conclusione.
Si chiude il quinquennio amministrativo che ha visto “Casa Comune” all’opposizione dopo due mandati, dunque un periodo di dieci anni, alla guida di Mandello. Cos’ha significato per il suo gruppo quest’ultima esperienza, alla luce soprattutto del ruolo che le minoranze rivestono oggigiorno?
Sono
stati anni difficili, dopo dieci anni di amministrazione del paese, soprattutto
perché mi sembra di non aver visto un grande amore per il nostro paese da parte
di questa giunta. Mandello è tornata a essere isolata dal territorio e questo
non è un bene per un paese che voleva diventare turistico.
Per
anni ci è stato rimproverato che la zona lago era invasa dai turisti, ma in
questi anni è stato anche peggio. Le ordinanze restrittive del sindaco Riccardo
Fasoli non le ha fatte rispettare nessuno e i cumuli di spazzatura sono
rimasti. La prima opera pubblica ha visto la luce nel quarto anno di Amministrazione
Fasoli. Il risultato? Piazza Gera non è più una piazza e l’opera è stata
eseguita in tempi lunghi e con risultati pessimi. Chissà quanto ci vorrà per
rifare la pavimentazione progettata male e realizzata peggio!
Non
c’è stata manutenzione nell’area dei giardini, a parte i pochi minimi
interventi iniziali. La passeggiata della Poncia è un buco unico,
pericolosissima per tutti i cittadini, la più bella piazza di Mandello - ovvero
piazza Italia - dopo i lavori di Lario Reti è piena di rattoppi perché la nuova
pavimentazione è posata in modo difforme da quella esistente, con un risultato
estetico pessimo. L’assessore ai Lavori pubblici o il sindaco non ci sono mai
passati? Il paese turistico non si può limitare alle iniziative del motoraduno,
unico pensiero di questa Amministrazione. E soprattutto i cittadini di Mandello
meritano rispetto per la cosa pubblica, prima di tutto da chi la amministra.
Ora si guarda naturalmente al voto amministrativo di
quest’anno. “Casa Comune” ci sarà con una propria lista. Ci sarà anche Grazia
Scurria?
Certo,
“Casa Comune” ci sarà con una lista che si sta componendo. Si dice che le
elezioni saranno a maggio, c’è ancora tempo per completarla e trovare un
candidato sindaco vincente. Dell’attuale maggioranza si ricandidano solo in tre
(Fasoli, Tagliaferri e Gatti) e questo non è certo un successo per chi ha
amministrato Mandello in questi 5 anni. Sorge il dubbio che certi atteggiamenti
un po’ troppo a gamba tesa non siano piaciuti nemmeno a tanti del “Paese di
tutti”...
Io
non mi candiderò, a mio parere chi si è candidato a sindaco e non è stato
eletto è giusto che si faccia da parte, soprattutto se da più di 25 anni è in
consiglio comunale. Credo di aver dedicato sufficienti energie e passione al
Comune di Mandello. Ora mi aspetto che i nuovi candidati facciano altrettanto e
non ho dubbi al riguardo.
Cosa ha significato per lei ricoprire per tanti anni
il ruolo di amministratrice pubblica, sia in veste di assessore sia dai banchi
dell’opposizione?
E’
stata un’esperienza bellissima. Naturalmente parlo in particolare dei 10 anni
in cui sono stata assessore all’Edilizia e all’urbanistica. Mi hanno fatto crescere molto. Nel rapporto con i cittadini ho sempre trattato tutti allo stesso modo,
sforzandomi di trovare una soluzione alle loro richieste, quando ciò era
possibile. L’unico limite per me, per la mia giunta, è sempre stato quello di
rimanere nei confini della legalità, un valore in cui abbiamo sempre creduto.
Ho l’onore di avere portato a compimento, seppur con una serie di intoppi
dovuti anche alla novità dello strumento, il primo Piano di governo del
territorio del Comune di Mandello, preservando tante aree verdi e agricole che,
in tempi diversi, erano state o sarebbero diventate oggetto di speculazioni
edilizie a favore di pochi e senza alcun vantaggio per la collettività. Questo
lo ritengo il più grande risultato della mia attività di assessore. Se non avessimo preservato la bellezza del nostro
paese, forse non sarebbe ancora tanto desiderabile viverci.
Come giudica l’operato della giunta che ha governato
Mandello in quest’ultimo quinquennio? E cosa l’ha maggiormente delusa, o
addirittura fatta arrabbiare?
L’ho
trovata una giunta “stanca” e senza idee, senza una prospettiva di futuro per
il paese. Le tavole patinate del loro programma elettorale sono rimaste sulla
carta, pur essendo giovani non mi pare abbiano dimostrato di avere un vero
progetto di paese. La dimostrazione di quello che dico sta nel fatto che quasi
tutta la giunta non si ricandida.
Parto dal sindaco. Il giudizio su Fasoli è negativo perché non sa ascoltare. Si è dimostrato incapace di confrontarsi con chiunque la pensi diversamente da lui, indipendentemente dal fatto che sia un consigliere comunale o un qualsiasi cittadino. E il fatto stesso che, come ho detto, quasi tutti i componenti della sua Giunta se ne vadano è la dimostrazione che il suo atteggiamento non è stato particolarmente gradito neppure all'interno della maggioranza. Non per niente si è... autoricandidato.
Ho apprezzato invece l’impegno del vicesindaco Serenella Alippi, che si è spesa molto più degli altri, anche se mi sarei aspettata una sua presa di posizione contro l’insediamento dell’Iperal a Mandello e a tutela del commercio di vicinato. Mi dispiace che non lo abbia fatto perché la ritengo una persona di buonsenso. Ho apprezzato anche la crescita dell’assessore Silvia Benzoni nella gestione del bilancio, pur nella diversità delle idee (io avrei fatto scelte diverse), mentre come assessore al Turismo avrebbe potuto fare molto di più, soprattutto per la zona lago.
Parto dal sindaco. Il giudizio su Fasoli è negativo perché non sa ascoltare. Si è dimostrato incapace di confrontarsi con chiunque la pensi diversamente da lui, indipendentemente dal fatto che sia un consigliere comunale o un qualsiasi cittadino. E il fatto stesso che, come ho detto, quasi tutti i componenti della sua Giunta se ne vadano è la dimostrazione che il suo atteggiamento non è stato particolarmente gradito neppure all'interno della maggioranza. Non per niente si è... autoricandidato.
Ho apprezzato invece l’impegno del vicesindaco Serenella Alippi, che si è spesa molto più degli altri, anche se mi sarei aspettata una sua presa di posizione contro l’insediamento dell’Iperal a Mandello e a tutela del commercio di vicinato. Mi dispiace che non lo abbia fatto perché la ritengo una persona di buonsenso. Ho apprezzato anche la crescita dell’assessore Silvia Benzoni nella gestione del bilancio, pur nella diversità delle idee (io avrei fatto scelte diverse), mentre come assessore al Turismo avrebbe potuto fare molto di più, soprattutto per la zona lago.
Non
ho condiviso il fatto che abbia assegnato alla Pro loco il ruolo di gestione
esclusiva delle iniziative turistiche. Chi è eletto deve avere il coraggio di
governare e di decidere, con le associazioni del territorio si collabora, ma
non si può delegare ogni decisione.
Per
quanto riguarda gli altri assessori il mio voto è insufficiente: i lavori
pubblici sono allo sbando. Un esempio su tutti: la rotonda di via Nazario Sauro
che è rimasta solo “disegnata” per tre mesi! Il paese è sporco e sembra che non
sia un problema del Comune. L’assessorato alla Cultura guidato da Luca Picariello mi è parso inesistente,
il Festival della letteratura un evento troppo lungo e senza notorietà, la
cancellazione del “Lario Jazz festival” un errore imperdonabile. Nelle tre
edizioni della giunta Mariani aveva richiamato a Mandello migliaia di persone,
portando il nome del nostro paese nel mondo. E, alla fine, è importante
ricordarlo, al Comune costava molto meno del Festival della letteratura!
Per
quanto riguarda Franco Patrignani il suo assessorato all'Urbanistica ha prodotto soltanto l’insediamento
commerciale nell’area ex Cortesi, rinunciando a gran parte delle utilità
pubbliche che il Pgt prevedeva. Come abbiamo detto in passato, riteniamo che
sia stata un’operazione che ha favorito l’interesse di pochi e rinunciato a
chiedere la giusta contropartita pubblica. E se parliamo di viabilità, come non ricordare che erano stati promessi percorsi pedonali e ciclabili mai realizzati?
E cosa dire dell'assessorato di Andrea Tagliaferri? I lavori pubblici sono allo sbando ed è evidente che l'assessore non gira per il paese. Basterebbe guardare alla pericolosità di taluni passaggi pedonali!
E cosa dire dell'assessorato di Andrea Tagliaferri? I lavori pubblici sono allo sbando ed è evidente che l'assessore non gira per il paese. Basterebbe guardare alla pericolosità di taluni passaggi pedonali!
Qual è, a suo giudizio, lo stato di salute del
centrosinistra mandellese? E su chi punterà “Casa Comune” per le prossime
elezioni amministrative?
In
un periodo di generale critica gratuita e disinteresse alla politica, purtroppo
anche a quella con la P maiuscola, sono contenta che in “Casa Comune” ci siano
persone che ancora credono che amministrare Mandello sia un onore, giovani e
meno giovani che ragionano con la propria testa e che sono sicura saranno in
grado di amministrare il paese con capacità, onestà e trasparenza, valori che
da sempre hanno caratterizzato il centrosinistra mandellese. Come ho detto,
mancano ancora diversi mesi, quindi c’è spazio per chi appartiene alla nostra
area politica e ha voglia, magari incoraggiato da questo mio appello, di
mettersi a disposizione della comunità. Ecco, penso che la bussola che ha
sempre guidato il nostro cammino è proprio questa: l’idea di comunità, dove ci
sia solidarietà verso i meno fortunati e dove si miri alla promozione del
nostro territorio per un maggior benessere di tutti, cittadini e attività
economiche.
Svincolo della superstrada 36, variante al Pgt,
riqualificazione area ex Vellutificio Redaelli. Tre temi forti certamente anche
per la futura Amministrazione di Mandello. Su ognuno dei tre le chiedo un
commento…
Svincolo:
da e verso nord, come lo ha voluto la giunta Fasoli, è un’opera troppo costosa,
in termini economici e paesaggistici, per le poche utilità che porta. 600.000
euro solo per il traffico leggero e solo in direzione Nord. Fasoli passerà alla
storia per essere il primo sindaco di Mandello che ha utilizzato lo strumento
dell’esproprio e questo è uno sfregio per un Comune che, con i suoi cittadini,
ha sempre trovato un componimento degli interessi.
In
questo caso io non vedo l’interesse pubblico: il rapporto costi-benefici è
inaccettabile. Questa opera pubblica, che mi auguro non vedrà mai la luce,
rischia di completare lo scempio ambientale con cui è stata deturpata una delle
zone paesaggisticamente più belle di Mandello. Il Comitato di Maggiana non è
stato nemmeno ascoltato dal sindaco, né le sue ragioni tenute in considerazione,
e questo lo trovo indegno. Se chi governa rifiuta il confronto, vedo un
pericolo per la democrazia.
La
variante al Pgt aperta pochi mesi prima delle elezioni è un chiaro tentativo di
recuperare voti con le promesse elettorali. Ci hanno messo due anni a fare la
variante particolare dello svincolo, per la variante generale ce ne vorranno
almeno il doppio! E poi che senso ha che un assessore dimissionario apra la
variante generale al Pgt?
Area
ex Vellutificio: a fronte di un accordo raggiunto con la proprietà e con la
Soprintendenza, il mio assessorato aveva portato avanti il Programma integrato
di intervento che prevedeva la realizzazione di una struttura alberghiera, di
una quota di residenza e di una piscina con ingresso ridotto a favore dei
cittadini di Mandello e un auditorium pubblico di 200 posti. Il tutto con un
ridisegno dell’area fruibile dal pubblico e la rigenerazione dell’area
industriale.
Sarebbe
stato il vero trampolino di lancio verso la riconversione turistica del paese,
con creazione di centinaia di posti di lavoro. La giunta Fasoli, con una
visione del tutto miope, ha promesso di girare il campo di calcio e di rifare
la pavimentazione, abbandonando il progetto portato avanti da me. Risultato?
Dopo 5 anni il fondo del campo di calcio è ancora più ammalorato e quell’area
resterà così per chissà quanto. E per andare a nuotare i mandellesi dovranno
continuare ad andare a Lecco. Mi pare che il peso usato sia stato diverso per
il supermercato e questo indica, ancora una volta, l’incapacità di governare il
territorio da parte dell’assessore Patrignani.
Lei, come detto, è da molti anni tra i pubblici
amministratori di Mandello. Perché a suo giudizio è diventato così difficile,
indipendentemente dagli orientamenti dei vari schieramenti, trovare cittadini
che accettano di impegnarsi per la gestione della pubblica amministrazione?
Perché,
in generale, è più facile criticare che mettersi a lavorare. Ma io spero che
questa tendenza, precipitata nel corso degli ultimi anni, si inverta. Spero che
ci siano persone pronte a darsi da fare per cambiare ciò che non funziona, che
sappiano assumere la responsabilità del governo del paese, nell’accezione migliore
di questo termine. Governare bene significa sapere ascoltare, ragionare sui
problemi e progettare il futuro con la consapevolezza che il domani non si
ferma alla scadenza elettorale ma deve tenere conto delle esigenze delle future
generazioni.
Mandello
è un paese che ha moltissime ricchezze: un paesaggio unico, che va dalle sponde
del lago alla cima della Grigna, un tessuto industriale per fortuna ancora
solido, un’attività agricola recuperata grazie alla fatica di tanti
imprenditori e la cura del territorio portata avanti anche da tanti cittadini,
un commercio capace di offrire i servizi necessari ai cittadini.
Siamo
una comunità operosa e solidale, lo dimostrano le decine di associazioni che
prestano gratuitamente la propria opera a favore degli altri. Abbiamo bisogno,
anche nella classe politica, in questo primo livello di governo tanto vicino ai
cittadini, di persone che siano disposte ad ascoltarli e trovino il coraggio di
fare le scelte migliori. Se vogliamo cambiare le cose, dobbiamo iniziare proprio
dalla nostra comunità!
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