Un sorridente primo piano di Paolino Pensa. |
Già, gli alpini. Da sempre legato a filo doppio alla “penna”, non mancava di partecipare a ogni iniziativa del gruppo liernese dell’Ana, a partire proprio da quel ritrovo estivo all’Alpe e dalla festa organizzata in luglio all’ex seminario clarettiano.
Residente
in paese in via Manzoni, Pensa aveva lavorato in un’officina meccanica di
Lierna e una volta raggiunto il traguardo della pensione era rimasto attivo, com’era
del resto nel suo stile e nella sua mentalità, affiancando il figlio Cesare,
elettricista di professione.
Poi
c’erano gli alpini, come detto, con i quali era piacevole non soltanto
trascorrere tanti momenti sereni e spensierati ma anche lavorare. E il suo
attaccamento alla “penna” Paolino lo dimostrava impegnandosi in prima
persona nel consiglio direttivo dell’associazione, di cui è stato consigliere
per tre mandati consecutivi: quello attuale, rinnovato a fine 2019 con la
riconferma a capogruppo di Corrado Pensa, e i due precedenti, il primo dei
quali con Natale Panizza alla guida del sodalizio.
Oltre
alla moglie Virginia e al già ricordato figlio Cesare, Paolino Pensa lascia
un’altra figlia, Sara, e cinque tra fratelli e sorelle: Pietro, Tarcisio, padre
Alberto (80 anni compiuti da pochi giorni, da quasi cinque decenni missionario
in Thailandia), Francesco e suor Claudia, della congregazione delle Adoratrici del
Santissimo Sacramento di Rivolta d’Adda.
Da sinistra Natale Panizza, il parroco don Marco Malugani e Paolino Pensa. |
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