Lo
si legge in una nota diffusa dalla Cgil lecchese, il cui direttivo nella
giornata odierna ha predisposto come detto l’ordine del giorno che di seguito
pubblichiamo:
“La
decisione assunta dall’associazione “La Nostra famiglia” di Lecco nell’ultima
settimana di gennaio di trasmettere alle organizzazioni sindacali nazionali di categoria
e a tutti i dipendenti formale comunicazione attestante l’applicazione unilaterale,
a partire dal mese di febbraio, di un contratto nazionale peggiorativo ai
lavoratori e alle lavoratrici che operano alle dipendenze della medesima
associazione, rappresenta un atto grave e da condannare.
Parliamo
di un contratto che incrementa l’orario di lavoro settimanale da 36 a 38 ore a
parità di retribuzione e che, nei fatti, nega il rinnovo contrattuale, atteso
da oltre 13 anni dalle lavoratrici e dai lavoratori che operano all’interno
delle strutture gestite dalla “Nostra famiglia”, oltre che nella nostra provincia,
su tutto il territorio nazionale.
La
posizione assunta dall’associazione è stata fermamente condannata dalle
organizzazioni sindacali di categoria attraverso una formale diffida. Altrettanto
dura è stata la risposta dei dipendenti: oltre 500 lavoratrici e lavoratori
hanno partecipato
alle
assemblee indette nella sede di Bosisio Parini lo scorso 30 gennaio.
Durante
le assemblee è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno in cui i
lavoratori definiscono scorretto e irrispettoso nella sfera delle relazioni sindacali
l’atteggiamento assunto dall’associazione, dando pieno mandato alle segreterie nazionali
di categoria per la proclamazione dello stato di agitazione finalizzato alla proclamazione
dello sciopero generale.
Nel
frattempo lunedì 3 febbraio è stato avviato un presidio permanente al di fuori
della struttura di Bosisio Parini che proseguirà a oltranza in attesa di
risposte concrete da parte dei vertici dell’azienda rispetto alla scellerata scelta
assunta unilateralmente.
Il
comitato direttivo della Cgil di Lecco condivide e sostiene la categoria nel
percorso vertenziale territoriale, disapprova la decisione dell’associazione “La
Nostra famiglia” in quando scorretta e lesiva dei diritti delle lavoratrici e
dei lavoratori e impegna la segretaria confederale e tutte le sue strutture a
sostenere la categoria nella vertenza territoriale”.
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