Nella
giornata di ieri si è svolto a Roma l’incontro tra i vertici della Funzione
pubblica di Cgil, Cisl e Uil e i rappresentanti dell’associazione “La Nostra
Famiglia” per affrontare la situazione riguardante la modifica dell’applicazione
del contratto nazionale, comunicata dalla parte datoriale lo scorso 27 gennaio.
A
fronte di quanto richiesto dai sindacati nel precedente incontro, la delegazione
della “Nostra famiglia” ha comunicato che il consiglio di amministrazione ha
deciso di sospendere la modifica del contratto nazionale per tutto il personale
in forza al 31 gennaio 2020.
Conseguentemente
le buste paga che verranno emesse il 10 marzo, riguardanti febbraio, manterranno
l’applicazione del contratto nazionale Aiop - Aris sanità privata.
L’associazione
“La Nostra famiglia” provvederà a comunicare quanto sopra con un’unica nota generale
e ufficiale a tutto il personale, senza procedere pertanto a comunicazioni
individuali.
In
una lettera a firma di Barbara Francavilla (Fp Cgil), Marianna Ferruzzi (Cisl
Fp) e Rossella Buccarello (Uil Fpl) si legge: “Al fine di proseguire i
necessari approfondimenti e esaminare la situazione complessiva dell’associazione,
si è condiviso di procedere con ulteriori incontri a partire dal prossimo mese
di marzo. Resta aperto il problema per il personale assunto dal 1° febbraio di
quest’anno al quale, nonostante la richiesta dei sindacati, si continuerà per
ora ad applicare il Ccnl ARIS Rsa e Centri di riabilitazione”.
Per
questi dipendenti l’associazione si è impegnata ad applicare la stessa
soluzione che
verrà individuata al termine del confronto per tutto il personale.
Alla luce del nuovo percorso concordato sono momentaneamente sospese tutte le iniziative di mobilitazione in atto.
Alla luce del nuovo percorso concordato sono momentaneamente sospese tutte le iniziative di mobilitazione in atto.
Questo
il commento del segretario generale della Fp Cgil di Lecco, Catello Tramparulo,
presente all’incontro nella capitale: “Si tratta soltanto di un primo passo in
direzione della nostra richiesta, che resta la revoca definitiva della
decisione di applicare un contratto diverso da quello sottoscritto dai
dipendenti dell’associazione. Restiamo convinti che si possano ricercare
comunemente percorsi condiviso per affrontare le difficoltà, senza sacrificare
i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori”.
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