Alessandra Rota e Igor Amadori. |
Afferma
Igor Amadori, referente locale del movimento: “In questo momento difficile per
le trattative del rinnovo del contratto di lavoro (fermo da 12 anni) e la
salvaguardia dei posti di lavoro all’interno dell’istituto, pur trattandosi di
una struttura privata convenzionata con il Servizio sanitario nazionale, non
riteniamo giusto che tutte le manovre per ridurre i costi e aggiustare i
bilanci siano fatte sulla pelle e sulla professionalità degli operatori stessi,
dopo aver aumentato “le poltrone amministrative”, come riportato in un
comunicato delle Rsu”.
“Ci
dispiace - aggiunge Alessandra Rota, referente provinciale del dipartimento Tutela
vittime di violenza - vedere invalidata, perché di questo si tratta, la professionalità
delle figure operative in ogni settore, con tagli alla busta paga e al
personale”.
“Sicuramente
queste scelte romperanno i delicati equilibri tra famiglie, pazienti e operatori
- aggiunge - in quanto il coinvolgimento, la passione, la professionalità e l’interazione
verranno meno, penalizzando i pazienti stessi”.
Amadori
e Rota confidano in una soluzione positiva e auspicano che il consiglio d’amministrazione
attui il rinnovo del contratto e mantenga i livelli occupazionali, “interrompendo
questo muro che è solo a scapito delle
fasce più deboli”.
“Restiamo
a disposizione - precisano - sostenendo i lavoratori nelle loro iniziative”.
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