di Claudio Bottagisi
Una scuola
dell’infanzia immersa nel verde e in un scenario naturale aperto, ricco di
opportunità e percorribile dai piccoli alunni. Una scuola dell’infanzia a
misura di bambino, con l’ambiente capace di valorizzare intelligenze diverse e
differenti stili di apprendimento. E dove si rispettano i ritmi e i tempi di
ciascuno.
Ecco allora proprio
l’ambiente assumere il ruolo per così dire di “educatore”, in grado di
orientare i diritti naturali dei bambini, che comprendono tra gli altri il
diritto al dialogo (ascoltare e prendere la parola), all’uso delle mani, al
silenzio (per sentire ad esempio il soffio del vento o il canto degli uccelli),
alle sfumature, alla bellezza (frequentare e trasformare luoghi improntati a
questo insopprimibile valore educativo), alla ricerca e all’esplorazione.
La
natura in primo piano, dunque. La natura che diventa luogo da vedere, da
toccare, da annusare e da ascoltare e dove la percezione di ciò che ci circonda
diviene una componente importante per strutturare l’identità di ogni alunno e
la relazione con l’altro.
Tutto
questo è la scuola dell’infanzia di Crebbio, frazione di Abbadia Lariana. Sedici
bimbi, un’unica sezione e una scommessa vinta fin dagli anni scorsi che ha
indotto Albina Mangioni, vera e propria anima di questa realtà, e le due
insegnanti che la affiancano a progettare per i piccoli alunni della struttura uno
spazio d’azione in cui i bimbi stessi abbiano modo di fare esperienze
significative sul piano cognitivo, affettivo, emotivo e sociale.
Già,
Crebbio e la scuola dell’infanzia, un binomio inscindibile dove i punti di
forza sono rappresentati dallo svolgimento di attività a stretto contatto con
la natura, da laboratori all’aperto (nell’orto, nel pollaio e nel bosco), da
visite periodiche a una vicina fattoria e da una mensa interna che propone
piatti preparati con ingredienti di stagione.
Ambiente
e territorio al primo posto, dunque. Basti osservare l’orto-laboratorio dove i
bambini partecipano in prima persona alle attività di raccolta delle verdure e
dei frutti di stagione e alla cura delle galline.
Fin
dagli anni scorsi, come detto, la scommessa educativa della scuola dell’infanzia
di Crebbio era stata quella di riuscire a interessare e coinvolgere i bambini
nell’esplorazione di un tema complesso qual è quello della vita sul pianeta,
basandosi sul concetto della sostenibilità del pianeta Terra.
Voci
autorevoli sostengono del resto, non da oggi, come i legami e i delicati
equilibri della vita si stiano purtroppo deteriorando soprattutto per l’uso
irresponsabile dei beni della terra da parte dell’uomo. Non a caso la
cura del Creato era stato uno dei temi centrali sia di Expo 2015 sia dell’enciclica
Laudato si’ di Papa Francesco, dove la “cura” riguarda tutti gli
esseri umani e sostenibile è “lo sviluppo che fornisce elementi ecologici,
sociali e opportunità economiche a tutti gli abitanti di una comunità, senza
creare una minaccia alla vitalità del sistema naturale, urbano e sociale che da
queste opportunità dipendono”.
Diventa
allora sempre più indispensabile, nei contesti educativi e fin dall’infanzia,
testimoniare ai bambini la percezione che soltanto la conoscenza degli altri e
dell’ambiente, la relazione e la partecipazione con ciò che ci circonda possono
aiutare ad affrontare e risolvere i problemi del pianeta.
E’
del resto innegabile che esista tra bambino e natura un rapporto speciale che
la scuola materna può accogliere, favorire e potenziare. E’ ciò che accade,
come detto, a Crebbio, dove la curiosità dei piccoli alunni verso tutto
ciò che è ambiente e natura offre loro occasioni percettive ed emotive capaci
di stimolare la conoscenza e dove sono state messe in atto osservazioni,
scoperte, riflessioni e rielaborazioni finalizzate alla scoperta degli
ecosistemi indispensabili per la vita dell’uomo.
Dovere di ogni
adulto è del resto preparare territori e ambienti in cui il bambino possa
“immergersi”. Proprio come alla scuola dell’infanzia di Crebbio.
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