In una nota diffusa in queste ore dai sindacati di categoria
si legge: “Abbiamo preliminarmente evidenziato che la scelta di voler procedere
a una modifica di contratto, avvenuta alla vigilia di un rinnovo contrattuale
atteso da oltre tredici anni, è una decisione iniqua e ingiusta nei confronti
delle lavoratrici e dei lavoratori. Abbiamo conseguentemente chiesto che la “Nostra
famiglia” revochi formalmente quanto deciso, così da consentire una
discussione, nel merito delle difficoltà rappresentate, libera da queste
pregiudiziali”.
“Nel merito del confronto - aggiunge la nota sindacale
- abbiamo evidenziato che non condividiamo l’insussistenza delle motivazioni di
ordine economico avanzate dalla delegazione dell’associazione, alla luce degli
impegni di Governo e della Conferenza Stato-Regioni sugli incrementi al sistema
del privato convenzionato. Abbiamo però confermato che, laddove ci fossero
problemi con le Regioni rispetto a questo punto, siamo disponibili ad avviare
congiuntamente un confronto”.
E ancora: “Altro elemento che abbiamo rappresentato è
che, al di là della nostra richiesta di non modificare il Ccnl applicato,
qualora l’azienda dovesse procedere unilateralmente non potremmo che chiedere
la piena applicazione di tutto quanto verrà concordato nel nuovo Ccnl della
sanità privata. Questo determinerebbe di fatto che non si avrebbe alcun tipo di
risparmio e, quindi, anche gli aspetti “economici” portati al tavolo di
confronto non troverebbero corrispondenza. A fronte della nostra richiesta e
delle argomentazioni portate, i rappresentati della “Nostra famiglia” hanno chiesto
un aggiornamento del tavolo di confronto, al fine di poter portare la richiesta
al consiglio d’amministrazione che si terrà lunedì 17 febbraio”.
La nota a firma Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil così si
conclude: “Ci siamo conseguentemente aggiornati a mercoledì 19 febbraio alle
ore 14, chiedendo contestualmente la consegna di diversa documentazione, tra
cui i bilanci degli ultimi cinque anni con relative relazioni di gestione,
nonché i sistemi tariffari in vigore nelle sei regioni in cui opera “La Nostra famiglia”.
Sino a quella data, fermo restando l’evidenza della vertenza fuori dalle
strutture con bandiere e cartelli, in attesa di risposta alla nostra richiesta
manteniamo alta l’attenzione”.
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