(C.Bott.) Lo scorso mese di novembre, nel decennale della beatificazione di don
Carlo Gnocchi avvenuta nel 2009 ad opera dell’allora arcivescovo di Milano cardinale
Dionigi Tettamanzi, il Comune di Abbadia Lariana e la parrocchia di San Lorenzo
avevano onorato il presbitero, educatore e scrittore, cappellano militare degli
alpini nel secondo conflitto mondiale, con una serie di iniziative, tra cui un
incontro denominato “8.000 chilometri per don Gnocchi” che si era tenuto in
sala civica per rievocare l’impresa della “Freccia rossa”.
A quell’incontro aveva partecipato, tra gli altri, Federica
Frattini, coautrice e curatrice del volume La Freccia rossa - 1949, diario
di una impresa scout attraverso l’Europa.
Federica Frattini tornerà oggi pomeriggio, martedì 18
febbraio, ad Abbadia per parlare di quell’evento presso il centro anziani. L’appuntamento
è per le ore 14.30.
Come noto quello di Abbadia con don Carlo Gnocchi è un
legame profondo. Al “papà dei mutilatini” è innanzitutto dedicata la
sala civica comunale e nel 2012 era giunta in paese la teca con la reliquia del
beato. A consegnarla ufficialmente all’allora parroco don Vittorio Bianchi
erano stati Arturo Gazzini e Pietro Pratelli, che conobbero don Gnocchi e che
negli anni della guerra ne sperimentarono lo spirito caritatevole.
“Freccia rossa” sta a indicare il raid motociclistico
Milano-Oslo organizzato nell’estate 1949 proprio da don Carlo in collaborazione
con gli scout milanesi. L’impresa passò alla storia con l’appellativo di
“Freccia rossa” per via del colore dei venticinque “Guzzini 65” che partirono
verso la Scandinavia allo scopo di tracciare una via d’amore lunga 1.800
chilometri per congiungere i popoli nella pace.
“Sulle ali della “Freccia rossa” - ebbe a scrivere in
proposito don Carlo - la voce dei piccoli mutilati di guerra invita l’Europa
all’amore e alla pace”.
Quell’avventura motociclistica nacque anzitutto dalla
figura poliedrica e dalla vasta cerchia di amicizie di don Ghetti, il quale riuscì
a coinvolgere in quell’impresa a favore dell’Opera di don Gnocchi numerosi
scout e gruppi lombardi. Poi il cardinale Ildefonso Schuster, la Moto Guzzi e
numerosi sponsor in campo industriale.
Il viaggio fu preceduto da varie cerimonie di
presentazione, con presenze autorevoli, tra le quali l’allora presidente del
consiglio Alcide De Gasperi.
La mattina del 17 luglio 1949 la colonna dei “guzzini”
prese il via dal Castello Sforzesco, con la benedizione del cardinale e la
consegna di un messaggio per il vescovo di Oslo. Il sindaco di Milano, Antonio
Greppi, affidò una targa e il guidone della città da presentare al sindaco
della capitale francese.
E oggi pomeriggio Abbadia Lariana tornerà come detto a
rivivere idealmente quell’impresa.
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