Per tutti l’appuntamento - proposto come di consueto dall’Associazione culturale “Luigi Scanagatta” in collaborazione con il Gruppo alpini - è per le 20.30, con ritrovo in piazza San Giorgio.
Da lì partirà il chiassoso corteo che vedrà ragazzi e
adulti percorrere le strade di Varenna trascinando latte, pentole e barattoli.
Al termine ci si ritroverà presso la sede dell’associazione “Scanagatta”, in Contrada
dell’Arco, per riscaldarsi con un buon bicchiere di vin brulé e gustare
deliziose torte.
Si suppone che la tradizione della “giubiera”, che si
rinnova ogni ultimo giovedì di gennaio, risalga al periodo romano. Forse anche
le antiche feste sementine del calendario latino, che si celebravano sul finire
di gennaio, hanno avuto una loro parte nella genesi di questo rito, che mescola
il culto di Giove (da qui la celebrazione di giovedì) con le feste delle
sementi.
Proprio Giove, infatti, era venerato anche come
protettore dell’agricoltura. La tradizione nei nostri territori risale quindi
ai tempi remoti delle colonizzazioni etrusche e romane, qualcosa come due
millenni addietro, in cui si celebrava questo rito pagano allo scopo di
propiziare una buona primavera per avere raccolti abbondanti.
La fine della stagione fredda e l’avvicinarsi del
momento della rinascita primaverile erano accolte con giubilo (da qui il
termine “giubiera”).
In seguito il rito si trasformò in una festa rumorosa
per scacciare l’inverno. Anticamente si trascinavano le catene dei camini,
sporche di fuliggine, per le contrade del paese fino alla loro completa
pulizia.
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