(C.Bott.) Basta
guardarlo, il campo sportivo comunale di Mandello, lì a due passi dal lago, per
rendersi conto in quali condizioni si trovi quando la stagione agonistica
2019-2020 non è neppure al giro di boa.
Basta
guardarlo, anche soltanto dal vicino ponte sul Meria, per accorgersi che l’erba
è, di fatto, già un ricordo delle prime settimane autunnali e che il terreno di
gioco, complici certamente le abbondanti piogge di novembre e dicembre, è una
sorta di pantano al limite della praticabilità.
Eppure
su quel campo, che ai non più giovani ricorderà allenamenti e partite del
Gruppo sportivo Moto Guzzi, giocano appunto da inizio stagione otto squadre di
calcio della Polisportiva Mandello, dai “Primi calci” per arrivare alla prima
squadra che milita, fin qui con ottimi risultati, in Seconda categoria.
Come
dire, circa 200 ragazzi che a turno si allenano cinque ore al giorno dal lunedì
al venerdì e che il sabato o la domenica scendono in campo per disputare le
partite casalinghe delle loro rispettive formazioni.
Si
diceva delle abbondanti precipitazioni di novembre e dicembre. Ebbene, per
giorni e giorni il campo è stato ridotto a un pantano, al punto che alcuni
incontri hanno dovuto essere rinviati proprio per impraticabilità del terreno
di gioco.
Continuare
così è piuttosto assurdo. Tutti gli anni, prima che la stagione abbia inizio,
dirigenti e volontari della sezione calcio della Polisportiva si rimboccano le
maniche per provvedere a una sorta di manutenzione straordinaria del terreno di
gioco, operazione che viene a costare ogni volta non meno di 4.000-4.500 euro
ma i cui risultati sono come detto pressoché del tutto vanificati nel giro di
pochi mesi.
Una
soluzione potrebbe essere quella di rizollare l’intero campo (da undici giocatori
e che misura, non dimentichiamolo, 105 metri per 60), scendendo almeno di 30
centimetri rispetto alla superficie per riuscire a
sradicare il pabio e la gramigna che soffocano la semina, per poi
provvedere a una nuova piantumazione. Ciò peraltro significherebbe non poter
utilizzare il terreno di gioco per un’intera stagione, con i problemi che ne
conseguirebbero per tutte le compagini iscritte ai vari campionati in totale
assenza di una qualsiasi alternativa appunto al campo sportivo comunale.
La
scelta più logica sarebbe dunque quella di pensare a un campo in erba sintetica,
secondo una concezione ormai consolidata pressoché ovunque anche nel territorio
lecchese.
“Ciò
consentirebbe - dicono i dirigenti della sezione calcio della Polisportiva
Mandello - non soltanto di ridurre in modo considerevole le spese di
manutenzione del terreno di gioco ma soprattutto di ammortizzare nel giro di
qualche anno i costi derivanti appunto dalla sua progettazione e realizzazione
accogliendo le richieste di un suo utilizzo da parte di altre società e, perché
no?, ospitando manifestazioni ed eventi anche di natura non calcistica, senza
contare il gradimento che una simile struttura avrebbe da parte degli stessi
giocatori e dei loro allenatori”.
Richieste
in tal senso sono già state inoltrate alle amministrazioni comunali in carica a
Mandello negli ultimi tre lustri, fin qui peraltro senza riscontri.
“Ancora
nei precedenti mandati amministrativi - aggiungono i responsabili della sezione
- era stata ventilata l’ipotesi di realizzare un centro sportivo in località
Carbè, dove avrebbe dovuto trovare posto anche il nuovo campo sportivo, ma va
detto che quella soluzione ci era sembrata pura fantascienza”.
A
inizio mandato l’Amministrazione attualmente in carica aveva poi prospettato un
intervento sul campo sportivo, che tra l’altro avrebbe dovuto girare di 90
gradi, nel contesto della riqualificazione dell’area industriale dell’ex
Vellutificio Redaelli, ma oltre a non essere mai partito quell’intervento pare
di là da venire. E il campo di gioco, obiettivamente, non può più aspettare.
A
necessitare di un urgente quanto adeguato intervento di manutenzione
straordinaria è poi la palazzina realizzata sul finire degli anni Novanta e
adibita a spogliatoi, infermeria e ufficio, che presenta infiltrazioni d’acqua
tali da rendere decisamente indecente e indecoroso l’interno dei vari locali.
Anche
se ora a fare specie sono soprattutto le condizioni del campo. Già, perché il
calcio e in generale lo sport mandellese meritano di più, molto di più.
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