Il liernese padre Alberto Pensa, da decenni missionario in Thailandia. |
(C.Bott.) Una sorta di “diario”, per
raccontare l’anno appena trascorso e rivivere idealmente quanto accaduto nel
2019 all’Holy family catholic centre nei pressi di Mae Sai, provincia di Chiang
Rai, nel Nord della Thailandia, dove vivono un’ottantina di bambine e
bambini che frequentano le elementari, oltre a una cinquantina di ragazze tra i 6 e i 15 anni alle quali viene data la
possibilità di frequentare corsi di formazione.
Lì
si trova dalla fine del 1972 padre Alberto Pensa, originario di Lierna, classe
1940 (taglierà il traguardo degli 80 anni il prossimo mese di febbraio). E da
lì il missionario appartenente alla congregazione del Sacro Cuore di Gesù di Bétharram,
ordinato sacerdote a Milano nel giugno 1965 dal cardinale Giovanni Colombo, fa
giungere sul Lario la sua voce e la sua testimonianza.
C’è
innanzitutto un ricordo, nello scritto di padre Alberto: quello della visita in
Thailandia di Papa Francesco dello scorso novembre, con due ragazze dello staff
del Centro che hanno avuto l’opportunità di assistere alla celebrazione
conclusiva nella cattedrale di Bangkok.
Poi
il suo “grazie” alle nove ragazze che organizzano la quotidianità della
missione. “Durante questi mesi - afferma il missionario liernese - le nostre
porte si sono aperte per accogliere amici
provenienti da diversi parti del mondo. Abbiamo ospitato daprima Chiara
e Laura dall’Italia, Maria, Siriwan e Sasirat dalla Thailandia, Su-Jan da
Taiwan e Françoise dalla Francia. Un insieme di culture, lingue e tradizioni
diverse ma accomunate dallo stesso spirito: conoscere e scoprire questi angoli
quasi agli estremi confini del mondo”.
“Insieme - aggiunge padre Pensa -
si è cercato di riflettere per trovare il modo di sostenere la missione ed è
stato messo a punto il progetto delle adozioni scolastiche a distanza. Ciascuno
ha poi lasciato questa “casa” fisicamente, ma posso affermare che tutti ci
hanno lasciato il cuore”.
In agosto padre Alberto ha invece
accolto quattro ragazze italiane (Ilaria, Sonia, Matilde e Elisa) giunte in
Thailandia per vivere un’esperienza missionaria con “Missio giovani”, che fa
parte della “Fondazione Missio”, l’organismo pastorale della Conferenza
episcopale italiana che si occupa dell’animazione e della formazione
missionaria per adolescenti e giovani che hanno nel cuore il desiderio di
vivere la missione a 360 gradi.
“Tutte e quattro - non manca di sottolineare
padre Pensa - hanno potuto entrare in sintonia con i piccoli ospiti e hanno vissuto
la nostra quotidianità, sia nella vita del Centro sia nella visita dei
villaggi”.
Seguono, nella newsletter giunta
dalla Thailandia, le testimonianze di alcune di loro e la soddisfazione perché
per il secondo anno consecutivo i prodotti realizzati
presso la scuola di taglio e cucito di
Bankonthip hanno conquistato Bangkok. Sono
stati infatti esposti in due occasioni presso le sale della banca di Bangkok, al
centro della capitale, vestiti, borse, zaini, piccoli oggetti e centritavola, tutti
realizzati dalle ragazze che frequentano la scuola di taglio e cucito nata all’interno
della missione.
“Anche se a oltre 900
chilometri di distanza dal Centro - scrive una di loro - si è ricreato il clima
di famiglia e fraternità che caratterizza
il lavoro delle ragazze della missione, che attraverso la realizzazione dei
diversi prodotti, con i ricami e le decorazioni, desiderano esprimere la loro
gioia nel mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti”.
Dell’esperienza
vissuta in quella lontana terra Sonia scrive tra l’altro: “Ho imparato che
quando ci si arrabbia è meglio fare come loro: si litiga sì, ma dopo due minuti
si fa pace. Ho imparato che privarsi di qualcosa per darlo a chi ne ha bisogno
avvicina alla carità. Ho imparato da loro a togliermi le scarpe non soltanto
come segno di rispetto ma anche per sporcarmi e vivere pienamente ogni momento.
Tutti i bambini del mondo sono uguali e anche noi dovremmo tornare bambini,
perché attraverso i loro occhi vedremmo il mondo per come deve essere”.
E più avanti nella sua
testimonianza: “Dopo qualche mese da quel viaggio nella “terra del sorriso”, sorrido
ancora ricordando i colori e i volti di un Paese che mi ha attesa, accolta e
abbracciata. Ero uno straniero eppure ho ricevuto ospitalità, attenzione, cura,
fiducia e rispetto. E tutto questo mi è stato semplicemente donato”.
Ed Emilia scrive: “Il Centro è
letteralmente aperto: non c’è nessun tipo di cancello o recinzione. L’area è
delimitata semplicemente da una siepe fiorita e ben curata. Un bel segno di
accoglienza… Le giornate sono scandite da orari precisi e ognuno sa cosa deve
fare. Ho potuto passare del tempo con Noy, anima di Bankonthip, la scuola di
taglio e cucito. Ho constatato la preparazione delle ragazze, la loro precisione,
minuziosità e abilità nei lavori di ricamo. Noy segue le ragazze
quotidianamente, le guida con costanza, serenità, pazienza e competenza. E anche
il modo con cui i padri gestiscono la missione mi ha colpito. Padre Alberto, in
particolare, ascolta tutti con pazienza e ha un affetto amorevole verso i più
piccoli. I bimbi gli vogliono un bene speciale come se fosse un papà”.
“Insieme ai missionari - aggiunge
- ho visitato alcuni villaggi delle montagne
dove vive l’etnìa Akha: le loro abitazioni sono ancora realizzate su palafitte
e interamente in legno. E’ come fare un balzo indietro nella storia di cinquant’anni.
In questi luoghi così isolati il rumore più forte è il canto delle cicale. Tutto
intorno ci sono risaie e boschi che portano con sé unicamente pace e colore”.
Infine le “istruzioni” per aderire
al progetto della “adozioni scolastiche a distanza”, con l’indicazione della
quota di sostegno per un anno di un bambino (250 euro) e le modalità per il
versamento del contributo.
Occorre dunque
inviare una e-mail di richiesta a bankonthip@gmail.com,
oppure all’indirizzo di posta elettronica info@amicibetharram.org,
specificando “Adozione Thai”.
Il versamento si può
effettuare tramite conto corrente postale numero 1016329805 (Iban IT82I0760110900001016329805)
intestato a: Amici Bétharram Onlus, via Manzoni 8 - 22031 Albavilla (Como),
oppure con il conto corrente bancario numero 59230/36 (Iban IT36 L056 9633 8400
0005 9230 X36) presso la filiale di Seregno della Banca popolare di Sondrio.
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