L'imprenditrice Silvia Buzzi. |
(C.Bott.) La consegna
della civica benemerenza, poi l’attribuzione delle borse di studio e lo spazio
dedicato al “Giorno della memoria”, istituito con la
legge 211 del 2000 in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo
ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
Una serata tra riconoscimenti e riflessioni, quella di
domani venerdì 24 gennaio, al cineteatro comunale “Fabrizio De André” di Mandello. Un
appuntamento significativo e in quanto tale particolarmente sentito, che si
aprirà alle 20.30 con la seduta di consiglio comunale dedicata esclusivamente
al conferimento della civica benemerenza a Silvia Buzzi.
Nella
motivazione che accompagna l’attribuzione del riconoscimento all’imprenditrice
mandellese si evidenziano il suo impegno per l’attività industriale di famiglia
e la sua attenzione al mondo dell’associazionismo, al territorio, alla società
e alle persone in difficoltà.
“Ha seguito
l’azienda di famiglia Icma, fondata dalla nonna Matilde Carcano, determinandone
un grande sviluppo - si legge sempre nella motivazione - e conferisce dal 1996
le borse di studio ai figli dei dipendenti”. Dunque “un esempio di attenzione
alle famiglie dei lavoratori” e “un aiuto concreto per la crescita delle nuove
generazioni”.
“Ha
ricoperto incarichi prestigiosi in seno alla Confindustria lecchese - si
afferma ancora - promuovendo l’imprenditoria femminile. Ha contribuito, con
cospicui investimenti, alla riqualificazione del centro sportivo comunale, del
rifugio “Bietti-Buzzi” di proprietà del Cai Grigne di Mandello e ha aiutato
tante realtà e famiglie all’interno della comunità. Sulle orme del padre Luigi
e della madre Elena è esempio di profonda umanità, discrezione e estrema
vicinanza alla comunità mandellese”.
L’atto
successivo della serata di venerdì 24 sarà come detto rappresentato dalla
consegna di 24 borse di studio agli studenti che nell’anno scolastico
2018-2019 hanno frequentato con particolare profitto le Superiori. A riceverle saranno Sara Vitali, Jacopo Curioni, Daniele Manzini e Alessio Greppi (classe I), Luca De Battista, Alice Arnaudo, Benedetta Maglia, Laura Renna, Marco Melzi e Giulia Bugana (classe II), Edoardo Moneta, Jacopo Perego, Filippo Zucchi e Luca Kossler (classe III), Giada Comini, Angela Carminati, Alessandro Pandiani, Laura Dell'Oro e Micaela Cosco (classe IV), Federico Bongiovanni, Gaia Torri, Matteo Alkin Faggi, Thomas Lafranconi e Giada Gaddi (classe V).
Quindi spazio alla musica e alle riflessioni, con l’esibizione del violinista Janos Hasur in un ideale cammino tra musiche ebraiche klezmer alternate da racconti, citazioni e poesie.
Quindi spazio alla musica e alle riflessioni, con l’esibizione del violinista Janos Hasur in un ideale cammino tra musiche ebraiche klezmer alternate da racconti, citazioni e poesie.
Il violinista Janos Hasur. |
Origini
ungheresi, Hasur dopo le scuole primarie ha proseguito gli studi al
Conservatorio “Bela Bartok” di Budapest, quindi all’Accademia della musica
“Liszt Ferenc” di Pécs, dove si è laureato nel 1971. Professore di violino a
Kaposvàr, primo violino dell’Orchestra sinfonica di Kaposvàr e dell’Orchestra
del Teatro “Csiky Gergely” di Kaposvàr, nel ‘75 è stato chiamato a far parte
del celebre gruppo Vizonto, tra i migliori del “folk revival”.
Dal
1988 è membro dei Kolinda, altro gruppo d’avanguardia del folk ungherese con
cui ha tenuto concerti ovunque, con apprezzamenti da parte del pubblico e della
critica.
Piace
in conclusione riportare quanto si legge nei primi due articoli della legge 211
del 20 luglio 2000: “La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio,
data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della memoria”, al fine
di ricordare la shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali,
la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la
deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e
schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio
della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.
E
ancora: “In occasione del “Giorno della memoria” sono organizzati cerimonie,
iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione,
in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto
al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi
nazisti, in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico
e oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili
eventi possano non accadere mai più”.
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